Il timore è che non si farà alcuna prova di carico sul ponte del Sisto. I giorni trascorrono, è stata superata la metà di luglio e si allungano i tempi per un'ipotetica riapertura. A quasi due mesi dalla chiusura della struttura, decretata il 24 maggio scorso dalla Provincia di Latina per motivi di sicurezza, dei lavori per il ripristino della funzionalità del ponte non ci sono notizie. La ditta incaricata di eseguire gli accertamenti, la "Elletipi" di Ferrara, ha interrotto dieci giorni fa le operazioni. Dopo i carotaggi necessari per verificare la tenuta del ponte al chilometro 9 e 400 della strada provinciale Badino, gli interventi hanno subito una battuta d'arresto. Secondo i più ottimisti si trattava di una formalità, un atto di prudenza che avrebbe rallentato il programma solo di qualche giorno. E invece, a dieci giorni da quell'interruzione, non sono arrivate novità. Di ufficiale non c'è nulla, ma si fa avanti l'ipotesi che almeno in tempi brevi - e quindi per l'estate ormai entrata nel vivo - il ponte non sarà riaperto neppure a senso unico alternato. Un'indiscrezione, sia chiaro. Ma i ritardi nelle operazioni stanno creando non pochi dubbi. Il timore è che il principale punto di collegamento fra Terracina e San Felice Circeo possa restare sbarrato, con tutti i disagi facilmente immaginabili per la viabilità, la sicurezza e il turismo. Residenti e commercianti della zona continuano a subire i danni della chiusura del ponte mentre la Provincia a breve sarà chiamata a dare una risposta ufficiale. Le speranze di vedere riaperta la struttura a stretto giro sono ridotte al minimo. Più probabile, come ipotizza qualcuno e come preannunciato nei giorni scorsi dal sindaco Nicola Procaccini, che si debba pensare a un piano b. L'idea resta l'installazione di un ponte mobile del tipo utilizzato in casi di emergenza o per calamità naturali. Verrebbe installato al di sopra di quello interdetto. Costerebbe poche migliaia di euro al mese e consentirebbe una riapertura, seppure parziale, della viabilità. I tempi, comunque, non sono brevissimi perché si parla di diverse settimane. Sempre seguendo questa malaugurata ipotesi, per il ponte vero e proprio ci sarebbe da percorrere tutta la trafila di progettazione, affidamento di incarichi e reperimento delle risorse finanziarie per eseguire i lavori di messa in sicurezza. E su questo si va molto più avanti col tempo. Intanto una buona notizia per il Sisto c'è. Ieri mattina sono state installate le telecamere danneggiate da ignoti a pochi giorni dalla chiusura del ponte, quando i vandali sfondarono le barriere montate dalla Provincia disattivando le telecamere. Ieri gli impianti, grazie anche all'impegno del consigliere comunale Maurizio Casabona, sono tornati al loro posto.