Di sicurezza e tutela ambientale per l'area di Mazzocchio, centro industriale di Pontinia, se ne parla da decenni. I programmi elettorali ne sono prova, ma il problema è che – appunto – non si è mai andati oltre le parole, gli annunci e le tante buone intenzioni. La situazione è sotto gli occhi di tutti, con cumuli d'immondizia abbandonati per strada e spesso incendiati. Di sicuro non il massimo esempio di gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti. Questo senza contare poi i materiali speciali che vengono gettati ovunque capiti. Vecchio mobilio, scarti edili e anche coperture in eternit che potrebbero contenere amianto. Ce n'è per tutti. Una vera e propria discarica a cielo aperto di cui è ben nota l'esistenza. Ma il problema evidentemente non riesce a essere risolto. Mancano i controlli, ma è difficile che i pochi agenti della Municipale in servizio riescano a occuparsi di un territorio così esteso. Pertanto sono state paventate in passato parecchie soluzioni alternative, ma che non sono mai state attuate.
Nel programma della lista "CondividiAmo Pontinia", che ha portato all'elezione del sindaco Carlo Medici, per Mazzocchio si legge: «Messa in sicurezza, in collaborazione con gli l'Ente proprietario e gli operatori dell'area industriale di Mazzocchio, di tutta la zona, con sistemazione della viabilità in ingresso ed in uscita e dotazione di apparecchiature di sorveglianza, onde impedire abbandoni di rifiuti e azioni criminose di ogni altro genere». Ecco, della videosorveglianza se ne parla da anni. L'aveva ipotizzata la precedente amministrazione, ma ad oggi ancora non è stata installata. Senza considerare che a rendere più complesso il tutto dal punto di vista burocratico anche il fatto che l'area è di proprietà del Consorzio industriale.
La conseguenza è che nulla si muove. Neppure i rifiuti, almeno fin quando non vengono bruciati.