La denuncia portata ieri in commissione Ambiente in Regione è quella che viene ripetuta da mesi, senza che però ad oggi siano state adottate soluzioni efficaci. Nell'area di Mazzocchio, a Pontinia, ci sono odori nauseabondi e ciò ha ricadute negative non solo per i residenti, ma anche per alcune località turistiche vicine come l'Abbazia di Fossanova. Le istituzioni sono però pronte a fare la propria parte e a breve ci sarà un nuovo vertice.
L'audizione di ieri, voluta dal vicepresidente Enrico Forte (Pd), ha concluso i lavori della seduta di ieri della commissione. Tra i soggetti ascoltati: il comitato di Mazzocchio, il comitato "Il Fontanile", i rappresentanti istituzionali dei Comuni di Pontinia, Sonnino, Priverno, Roccasecca. Presenti anche i tecnici dell'Arpa Lazio. Questi hanno riepilogato i controlli e le prescrizioni effettuati negli ultimi anni nel sito, confermando che sono state effettivamente ravvisate delle non conformità rispetto alle quale prendere provvedimenti.
L'audizione è stata poi aggiornata, come accennato, poiché l'assessore Buschini ha dovuto lasciare la sede del Consiglio regionale per una convocazione urgente in Prefettura a Roma per discutere del caso "Ama".
«Credo - ha commentato il sindaco Carlo Medici - che questa commissione possa dare buoni frutti. Ognuno ha esposto i problemi e i disagi riscontrati e personalmente ho ribadito che ritengo inopportuna la definizione di "terra dei fuochi". Il problema - ha aggiunto il primo cittadino di Pontinia - va affrontato in modo opportuno. È l'inizio di un percorso e ci auguriamo che alla prossima audizione siano presenti anche i tecnici della Regione».
«Tempi brevi per arrivare all'adozione di provvedimenti che ripristinino la salubrità dei luoghi e restituiscano ai residenti del comprensorio - ha dichiarato Enrico Forte - una buona qualità della vita». «Appare fondamentale - aggiunge - individuare le origini delle emissioni e intraprendere rapidamente azioni tese a ripristinare condizioni ambientali e di vivibilità accettabili. Sono molte le questioni aperte circa il funzionamento dell'impianto – ha concluso Forte – tutte di una certa gravità e la soluzione va individuata in tempi rapidi: gli enti preposti a questo devono fare ciascuno la propria parte ed intervenire con tutti gli strumenti a disposizione».