Offerta di due milioni e mezzo di euro per mettere le mani sul 51% di Ecoambiente, la società che detiene le quote della discarica di Borgo Montello. Quel 51% è stato fino a pochi mesi fa della società per azioni Latina Ambiente, oggi fallita, che a sua volta era per il 51% del Comune di Latina.
A depositare nella cancelleria della sezione fallimentare del Tribunale di Latina la busta contenente l'offerta di acquisto è stata la società Paguro che ha come socio unico la M.T.S. Ambiente Innovazioni e Tecnologia srl, che fa riferimento alla galassia societaria dell'imprenditore Fabio Altissimi e della moglie Cristina Meloni, titolari di Rida Ambiente, la società di Aprilia che effettua il servizio di trattamento dei rifiuti prodotti nei Comuni della provincia di Latina e parte di quelli di Roma.
La società Paguro è la stessa che si è vista recentemente negare l'autorizzazione per realizzare una discarica in località La Cogna alla periferia di Aprilia, e che adesso sta evidentemente cercando di recuperare terreno spostando la propria attenzione sull'impianto già esistente di Borgo Montello. Ma è ancora presto per il fischio di fine partita: quella di ieri è un'aggiudicazione provvisoria, dal momento che il restante 49% di Ecoambiente, detenuto dalla società Ecolatina Impianti che fa capo all'imprenditore Angelo Deodati, ha dieci giorni di tempo per esprimere il proprio gradimento sull'offerta della Paguro, oppure per far valere il previsto diritto di prelazione pareggiando l'offerta di 2,5 milioni e portare a casa l'intero pacchetto societario. O ancora, di indicare una società o un terzo soggetto di gradimento al quale far pareggiare l'offerta della Paguro.
La scelta di Ecolatina Impianti di non presentare offerte potrebbe essere stata dettata dalla volontà di non incorrere nell'eventuale rialzo esagerato del prezzo di acquisto dovuto ai rilanci minimi di cinquantamila euro ciascuno, oppure alla scelta ponderata di rinunciare al 51% di Ecoambiente. Eventualità quest'ultima poco probabile, che lascia piuttosto il campo aperto ad ulteriori ipotesi, non ultima quella di un accordo tra la Paguro ed Ecolatina Impianti.
Per la verità, se ci fosse stato un accordo del genere, non si comprende perché Paguro abbia fatto un'offerta di 600mila euro superiore al minimo previsto di 1,9 milioni di euro. E tra l'altro, le ultime vicissitudini imprenditoriali di Fabio Altissimi ne hanno messo in luce una serie di doti caratteriali che non costituiscono un invito per altri operatori del settore dei rifiuti a stringere accordi o società con lui. Ma indipendentemente da qualsiasi valutazione, il fatto è che Paguro ha presentato la propria offerta.
Cosa sta comprando l'azienda di Altissimi e signora?
Ecoambiente detiene un sito produttivo provvisto di Autorizzazione Integrata Ambientale per attività di stoccaggio di rifiuti e per l'impiantistica di trattamento; il sito ospita diversi invasi, alcuni dei quali già esauriti ed in fase di post gestione; un invaso in pre gestione, per il quale è già stata presentata richiesta di sopraelevazione; ci sono poi impianti autorizzati ed ancora da realizzare, e cioè un impianto di Tmb (trattamento meccanico biologico) per 90.000 tonnellate l'anno, un depuratore di percolato, un impianto di produzione di compost di qualità. Insomma, benché l'impianto sia fermo da qualche tempo, le ragioni economico-imprenditoriali per tentare la scalata di Ecoambiente ci sono. E non manca nemmeno qualche curiosa circostanza, la prima delle quali è che sull'autorizzazione per la realizzazione di un impianto di Tmb c'è una sospensiva del provvedimento amministrativo imposta dal Tar, in accoglimento di un ricorso presentato proprio dalla Rida Ambiente di Fabio Altissimi. L'imprenditore di Aprilia non poteva prevedere che avrebbe partecipato all'asta giudiziaria per la vendita di Ecoambiente, ma il fatto che adesso stia tentando l'acquisto di quella società la dice lunga sulle ragioni che avevano animato il suo ricorso al Tar. Un ricorso che al momento gli si ritorce peraltro contro.
Insomma, una storia avvincente quella cominciata ieri nell'aula del Tribunale dove i curatori Angela Pierro e Lorenzo Palmerini hanno aperto l'unica busta presentata con dentro un'offerta forse inaspettata, e che ad oggi fissa il valore dell'intera società Ecoambiente in 5 milioni, euro più euro meno.
Che si tratti di una storia già chiusa o meno resta da vedere nei prossimi dieci giorni. E al di là di eventuali accordi o strategie già in essere da parte di Altissimi e della società detentrice del restante 49%, il primo vero effetto dell'asta di ieri è stato quello di far emergere quanto sia stata miope la decisione del Comune di Latina di trascinare a tutti i costi al fallimento Latina Ambiente. Attraverso la spa, di cui deteneva il 51% delle azioni, l'amministrazione municipale esercitava anche il controllo sulla discarica di Borgo Montello: adesso, oltre al controllo, ha perso la discarica e soprattutto non incasserà neppure un euro provento della vendita. Un affare davvero, complimenti all'amministrazione Coletta, che oggi scopre che se un imprenditore è pronto a sborsare 2,5 milioni di euro per comprare quell'impianto, probabilmente è il segno che quella discarica continuerà ad esercitare la propria funzione. In un modo o nell'altro, e senza che il Comune possa dire la sua in fatto di gestione.
Il fatto
Paguro prova a prendersi la discarica Ecoambiente di Borgo Montello
Latina - Due milioni e mezzo per mettere le mani sulla discarica di Montello. Aggiudicazione provvisoria con tante incognite per la società di Aprilia