Dalle pescherie poste poco lontano dall'ex villaggio dei pescatori, oggi piazzale Stella Polare, si sentono appena, ma chiari, i nomi scanditi dal palco di Libera, che da questa mattina alle 8.30, prima di far partire il corteo nelle strade della città, ha aperto la XXIII Giornata lin ricordo e in memoria delle vittime innocenti delle mafie, a Terracina. Un fiume di giovani hanno raggiunto la cittadina pontina dalle scuole della provincia, perché come sempre è a loro che viene affidata la testimonianza della resistenza contro ogni sopruso e illegalità. Si comincia con la musica, poi si passa alle cose serie. Sul palco, chiamato dal rappresentante di Libera Sud Pontino, sale Marco Omizzolo, giornalista e sociologo, di recente vittima di minacce, da sempre in campo per denunciare i soprusi subiti dai braccianti nei campi agricoli, da parte di caporali. Omizzolo ha parlato di sfruttamento davanti a una folla di giovani e di insegnanti. Presenti anche le associazioni Wwf e Legambiente, il coordinamento Rifiuti Zero, tanti semplici cittadini.

«In questo territorio, nelle nostre campagne, le mafie ci sono, bisogna dirlo» ha urlato Omizzolo. «Non possiamo permetterci che una vita, quella di un bracciante, diventi una vita di scarto. Stanno cominciando i primi processi in cui vediamo alla sbarra gli sfruttatori, dimostrazione che qualcosa sta cambiando. Ora i lavoratori stranieri denunciano, circa 150 le denunce alla Questura di Latina. E noi dobbiamo raccontarlo, porre fine a questo fenomeno che spesso porta questi ragazzi al suicidio, come accaduto a Fondi e a Sabaudia».

I ragazzi, divertiti ma anche attenti, sono stati muniti di un cartellino appeso al collo, su cui c'era un nome scritto: ognuno con addosso il nome di una vittima innocente della mafia. Ognuno di quei giovani ne ha preso in carico uno, questo il messaggio di Libera, che ha chiesto di urlare quei nomi, insieme. 

Questo il compito di Libera. Smuovere le coscienze, parlare ai giovani, affinché assumano il senso di responsabilità per contrastare l'illegalità diffusa, e siano protagonisti del loro futuro.