Scoppia il caso sul bando per l'assegnazione di una spiaggia riservata a disabili e portatori d'handicap a Terracina, un tratto di arenile messo a gara dall'amministrazione comunale per la prima volta, ad esclusivo utilizzo di persone diversamente abili. Doveva rappresentare un passo in avanti nei servizi di accessibilità, ma ora rischia di trasormarsi in una bufera. La gara è stata affidata alla Tps di Veroli, escludendo per inidoneità del progetto rispetto alle richieste, il gruppo di associazioni formato da "Beatrice", fondata da Fabrizio Ghiro, ConSlancio, di Andrea Zicchieri, Avatar e Rete Solidale.

Zicchieri e Ghiro annunciano un esposto e un ricorso al Tar, supportati dall'associazione Luca Coscioni. Secondo le associazioni le ragioni che hanno spinto la commissione giudicatrice ad escludere il loro progetto sono contestabili. ««Si è concluso con un nulla di fatto l'ambizioso progetto che prevedeva di installare uno stabilimento balneare ad uso completamente gratuito per persone disabili», scrivono in una nota. «Il progetto messo a punto dopo diverse riunioni con l'amministrazione comunale, doveva essere il fiore all'occhiello e dimostrazione di grossa civiltà. A quanto pare però, nonostante sia stato studiato nei minimi particolari affinché risultasse idoneo alle esigenze delle persone con disabilità anche gravi, il progetto non è stato neanche preso in considerazione dalla commissione esaminatrice in quanto, secondo gli esaminatori, risultava carente delle condizioni necessarie per essere accettato a causa della male interpretazione». Tutto ruoterebbe intorno alla natura del rapporto tra Comune e gestore. Che da bando prevede di smontare ogni giorno ombrelloni e strutture, mentre per le associazioni escluse il progetto prevedeva strutture di primo soccorso, impianti di corrente per i macchinari, pedane per l'accesso e una serie di attrezzature imprescindibili, considerato che la spiaggia può e deve essere fruita anche da disabili gravi. Strutture fisse contro strutture mobili. Ma per Zicchieri e Ghiro - quest'ultimo protagonista di un'azione legale contro il Comune di Sabaudia che ha portato alla condanna dell'ente per l'assenza di accessi al mare per disabili - c'è «sul verbale di valutazione comparativa una poca chiarezza dell'interpretazione del bando e della valutazione stessa da parte della commissione di valutazione». Le associazioni «ritiengono inaccettabili e fuori da ogni logica e buon senso le giustificazioni presentate dai tecnici dell'ufficio demanio, e faremo ricorso forti anche della sentenza del mese scorso che ha condannato il comune di Sabaudia per discriminazione nei confronti dei disabili che non hanno accessi alle spiagge o comunque non rispettano a pieno i bisogni degli stessi».