«Profumo tuo di vacanze romane». Così cantavano, nel 1983, i Matia Bazar, raccontando nostalgicamente il passato della Capitale d'Italia, quando negli anni ‘60 del secolo scorso la "Dolce Vita" narrata da Fellini era diventata una vera e propria tendenza. E oggi, coi "favolosi" anni ‘60 che sono un ricordo di centinaia di migliaia di persone, le vacanze romane sono quelle che i turisti intendono passare sul litorale che va da Torvajanica (Pomezia) a Nettuno, passando per Ardea e Anzio, con le relative frazioni in riva al Tirreno.
L'anno scorso, come scrivemmo su queste pagine, si registrò un vero e proprio sold out: prenotare un albergo o un bed&breakfast all'ultimo momento era una vera e propria chimera. Di conseguenza, in questi primi giorni di estate, abbiamo provato a simulare un viaggio da mettere a punto sul litorale a sud della Capitale a cavallo di Ferragosto.
Le disponibilità, alle 16 di venerdì 22 giugno 2018, consultando il noto portale web TripAdvisor, c'erano: a eccezione dei B&B di Torvajanica ed escludendo le soluzioni di Pomezia (dove la ricettività è alta, ma la distanza dal mare è notevole), era possibile prenotare una camera con prima colazione per due persone, ma anche noleggiare dei posti letto dai cosiddetti "affittacamere".
Per quanto riguarda gli hotel, la soluzione low cost è quella di Torvajanica, seguita da Nettuno. Sopra i cento euro, invece, le disponibilità ad Anzio e Ardea.
In tema B&B, Anzio offre soluzioni a basso costo, seguita da Ardea; chiude questa classifica Nettuno.
Infine, gli affittacamere a prezzi migliori si trovano a Torvajanica e Anzio, seguiti a stretto giro di posta da Ardea; distanziate, invece, le soluzioni di Nettuno, che appaiono più care.
Chiaramente, nel considerare i costi delle camere al giorno, abbiamo scelto la soluzione più economica del portale: a questa cifra, vanno aggiunti i pasti e le spese per l'eventuale noleggio di ombrelloni e lettini, oltre agli immancabili extra.
E chissà che, anche quest'anno, almeno in una delle località in questione non si registri il tutto esaurito, con buona pace dei "turisti della domenica" e per la soddisfazione dei commercianti.
Bandiere Blu: «Zero tituli»
Con la defezione di Anzio, arrivata non certo per la mancanza di servizi o per la cattiva qualità del mare, il litorale romano ha perso l'unica Bandiera Blu che, da tantissimi anni, sventolava alta nella città che diede i natali a Nerone e Caligola, rappresentando un'attrattiva di non poco conto per i turisti di ogni parte d'Italia e, probabilmente, del mondo. A causa dei noti problemi che hanno afflitto il settore Ambiente del Comune nel mese di dicembre scorso, la domanda alla Fee Italia per ottenere il prestigioso vessillo non è stata presentata, ma c'è da giurarci che, nei prossimi mesi, si punterà nuovamente a ottenere il premio in questione.
La "consolazione" è arrivata dall'associazione che riunisce i pediatri italiani, che per il terzo anno consecutivo ha premiato Anzio con la Bandiera Verde, assegnata ai centri che hanno spiagge "a misura di bambino", oltre a tutta un'altra serie di servizi offerti.
Traguardi lontani, quelli delle Bandiere Blu e Verdi, per Torvajanica (Pomezia), Ardea e Nettuno: da tempo immemore nessuna di queste località è riuscita a entrare nel "Paradiso" dei centri balneari insigniti dei prestigiosi premi. Tanti amministratori, nel tempo, hanno provato a inserirsi in questi circuiti, ma l'ottenimento dei vari vessilli sembra ancora un'incognita.
Da capire, chiaramente, se i turisti sceglieranno comunque le quattro località a sud di Roma che, al netto di Bandiere e altri riconoscimenti, hanno davvero molto da offrire ai visitatori e, perché no, ai cittadini.
Mare pulito, ma occhio ai divieti di balneazione
In questi ultimi giorni di giugno, fare un bagno davanti alle spiagge del litorale a sud di Roma appare un vero e proprio piacere. Le testimonianze che arrivano dalle foto pubblicate dalle persone sui social network parlano di un mare pulito in quasi tutti i punti balneabili. Purtroppo, però, come ogni anno, ognuna delle quattro città del litorale romano deve fare i conti con i divieti di balneazione. Le situazioni critiche, chiaramente, sono quelle che si registrano nei pressi delle foci dei fossi: a pagare il prezzo più alto, in questo senso, è Ardea, dove ampi tratti di mare risultano inquinati a causa dei liquami che arrivano nel Tirreno dai torrenti. Meno impattanti, invece, le situazioni per Torvajanica, Anzio e Nettuno, con quest'ultimo centro che, come ogni anno, ottiene la "palma nera" del mare off limits, vista la presenza del Poligono militare, dove l'acqua è cristallina ma vige un ferreo divieto di balneazione. In questi nove chilometri, lo ricordiamo, c'è Torre Astura, aperta al pubblico dal 2 luglio, ma dove non sarebbe consentito fare il bagno.