Si sente sperlongano, forse più degli altri anche se vive e lavora a Roma, perché nella cittadina tirrenica ha una casa e ci viene da quando è nato. Edward Von Freymann, 55 anni da anni prende il gelato da Filippo, fa la passeggiata in piazza, frequenta la spiaggia, il porto, il cinema. Ma ora ha deciso di combattere la battaglia contro le barriere architettoniche assieme al suo avvocato Massimo Romiti. Scrivendo al sindaco Armando Cusani agli assessori e delegati e anche al ministro per la famiglia e la disabilità Lorenzo Fontana.

La questione: dal 2011 Edward è costretto su una sedia a rotelle. La città gli ha fornito diversi strumenti (un combinatore telefonico per accedere al porto, un telecomando per il cinema), ma vive ancora diverse difficoltà: «Non posso recarmi all'ufficio postale il sabato, né allo sportello Bancomat nel weekend, perché l'ascensore non funziona». Altra "barriera", il dissuasore installato per l'accesso a piazza Fontana. Normale disagio, si dirà, se si pensa a quante città presentano barriere architettoniche. Ma Edward, forte della recente battaglia vinta a Sabaudia dall'associazione Beatrice sulle passerelle al mare, ha scritto al Comune lamentando di «non poter avere relazioni sociali» e di avere «ripercussioni anche sulla attività professionale». «La mia è una battaglia per tutti quelli che vivono problemi analoghi, soprattutto i giovani. Chiedo un telecomando per accedere alla piazza con l'automobile, e di poter usare l'ascensore anche nel weekend. Infine, il sindaco voglia impartire le opportune disposizioni affinché gli stabilimenti balneari siano dotati degli scivoli, bagni per siabili e di sedie Job, e di parcheggi riservati a norma di legge». Edward si dice pronto a chiedere un risarcimento del danno. «Siamo di fronte a una cittadina internazionale», spiega l'avvocato Romiti. Basterebbe guardare un attimo, in mezzo a tutto questo benessere, a chi vive un disagio. E consentire di vivere una vita normale».