Nelle ultime occasioni di confronto in consiglio comunale e nelle commissioni sul progetto della ztl il discorso si è incagliato sempre lì, sulla pregiata pavimentazione che costituisce il terzo stralcio ancora inattuato dell'opera voluta e realizzata dall'amministrazione Di Giorgi e oggi ereditata da Coletta.
Il tassello mancante
Il tassello principale di quella che fu annunciata come la rivoluzione del centro, da realizzare al costo di 879mila euro dopo aver completato la parte di varchi elettronici e arredi, si fonda su una progettazione definitiva firmata dagli architetti Massimo Rosolini e Luciano Pieri e approvata dalla giunta il 3 marzo 2015, oggi riaffidata agli stessi professionisti per implementarla con uno studio generale necessario all'acquisizione dell'autorizzazione della Soprintendenza delle Belle Arti.
L'equivoco dell'isola pedonale
Ma il primo equivoco da sfatare è che procedere con la pavimentazione voglia dire andare verso la pedonalizzazione del centro senza possibilità di dietrofront e voglia dire chiudere la porta al passaggio tout court delle auto. A chiarire il punto, che è anche una frequente obiezione ventilata da commercianti e associazioni è proprio Massimo Rosolini. L'attuale presidente dell'ordine degli architetti spiega meglio sia le finalità del mandato ricevuto insieme all'architetto Luciano Pieri con la precedente amministrazione, sia le direttrici del nuovo incarico fissato con determina della dirigente Lanzillotta, responsabile del Servizio Lavori pubblici e progettazioni del Comune. «Il nostro mandato fu quello realizzare un progetto di pavimentazione per una zona a traffico limitato con un allargamento dei marciapiedi, ma con l'indicazione che la strada dovesse rimanere carrabile e prevedere il passaggio delle auto in orari delimitati». Ancora oggi, a ben guardare, si fa confusione parlando di questo progetto, tra isola pedonale che prevede la chiusura totale e la pedonalizzazione di un'area, e ztl che prevede una modularità nella chiusura al traffico. «Ecco restando al mandato che ci fu conferito allora - spiega Rosolini - il Comune ci commissionò un progetto che doveva provvedere ad operare su arredi e pavimentazione all'interno del perimetro della ztl, ma che doveva essere studiata per mantenere la carrabilità. Proprio per questo io e Pieri abbiamo sostituito all'asfalto una lastra di basalto dove comunque è consentito la fermata e il carico e scarico merci e ci sono ancora gli stalli del parcheggio. E' chiaro che non si prevede nel progetto di favorire il parcheggio, ma neanche di escluderlo».
Proprio per questa ragione proseguire con gli atti del terzo stralcio del progetto "Verso una pedonalizzazione urbana" (un nome che comunque è inequivocabile sulle tracce che il progetto dovrà prendere in futuro) non esclude le funzioni consultive dell'osservatorio sulla ztl, lo strumento su cui opposizione e maggioranza stanno questionando da tempo e istituito per fornire strumenti utili ad una regolamentazione dell'area. Proprio nell'ultima commissione urbanistica la presidente Celina Mattei ha spiegato che coinvolgerà i progettisti in una delle riunioni dell'osservatorio. «Credo che l'osservatorio sia molto utile - spiega Rosolini - perché la ztl resta uno strumento elastico e con i varchi si può ragionare sulla variabilità di orari al suo interno, ma non solo, anche di giorni e interi periodi».
Il futuro
Ora però il Comune lavora nella direzione di superare l'empasse della prescrizioni dettate dalla Soprintendenza. Il progetto prevede che la pavimentazione consentirà, come accade in altre città, di eliminare il dislivello ora esistente tra marciapiedi e strada e porterà ad ampliare il marciapiede stesso, mentre le nuove fasce laterali saranno pavimentate in pietra ed arredate con lunghe sedute e aiuole piantumate. Inoltre per mantenere l'immagine originaria dell'ampiezza delle strade di fondazione ed il loro rapporto con le quinte laterali, i progettisti hanno deciso di utilizzare una pavimentazione in pietra compattata, tipo basalto, mantenendo la bicromia bianco-grigio della pavimentazione urbana originaria. «Il nostro progetto si innesta sugli assi principali della città tenendo conto della centralità non solo urbana ma territoriale di corso della Repubblica - spiega l'architetto - l'asse principale su cui è stata fondata la città e che non può essere alterata. Già in fase di progetto però spiegammo che questa opera doveva essere un primo step da inserire in un progetto allargato e globale del centro, quello che poi obietterà anche la Soprintendenza, ma allora questo aspetto non fu considerato». La Soprintendenza dopo reiterati solleciti del Comune risponde solo a marzo 2016 autorizzando le opere di arredo ma condizionando il parere sulla pavimentazione ad un progetto generale che tenga conto dell'impianto del centro storico, ed è da qui che sono ripartiti Pieri e Rosolini. «E' un lavoro work in progress - spiega Rosolini - per ora nella fase preliminare di individuazione degli assi principali di raccordo alla ztl che si snodano da Piazza del Popolo e di studio su arredi e decoro all'interno della circonvallazione». Si parte da piazza del Popolo seguendo le altre direttrici che a raggiera si snodano dal centro come quella che da piazza Quadrata va al tribunale o come viale Umberto I. Entro al massimo due mesi il progetto sarà consegnato e si attenderà il parere definitivo della Soprintendenza, l'ultimo step atteso per terminare la più grande incompiuta del centro città.