«La difficoltà di questo progetto è direttamente proporzionale al peso dei tronchi sia come materia che come significato». A dirlo è Francesca Marchini, l'architetto di Terracina che vive e lavora a Boson e che all'indomani dell'uragano che ha devastato la città di Terracina, causando la caduta di molti pini e l'abbattimento pilotato dei restanti alberi che costeggiavano il viale della Vittoria. Sulla sua pagina facebook ha aggiornato lo stato dell'arte, di quell'idea che ha coinvolto diverse figure, aziende, artisti e artigiani. Dopo due mesi di lavoro duro, fatto soprattutto di contatti con l'azienda che quei tronchi li aveva raccolti, ora si passa al momento della lavorazione, che si svolgerà a Itri. Dove Fabio Aldo, Aldo De Fabritiis e Fabio Meroli dell'associazione Condominio dell'Arte di Itri e rappresentanti, promotori e ideatori del progetto "Modello Italiano" / Made in Italy per valorizzare l'artigianato, l'arte e la cultura italiana nel mondo hanno dato la disponibilità ad accogliere e lavorare i tronchi. Così Francesca, dalla fredda Boston ha tenuto in un post a ringraziare tutti i protagonisti che stanno consentendo ad un sogno di diventare realtà. «Sono i giorni di tenacia e pazienza per il completamento della terza fase del recupero dei tronchi dei pini secolari. Possiamo finalmente gioire a 6000 km di distanza l'uno dall'altro», scrive. Di seguito il post per intero.
Le realtà coinvolte sono, appunto, Condominio dell'Arte di Itri, MAC 2 Service di Borgo Hermada, Officina ZERO, laboratorio di arte e artigianato di Terracina, di Manuel De Cicco e Gemma Marigliani. E "Eos Ceramiche" di Alessandro Alla, che aiuterà ad individuare i possibili spazi per restituire i pini trasfigurati, alla città. «La nostra attenzione sarà rivolta anche alle aree non direttamente coinvolte dal disastro dove è necessario uno sguardo in più. Perché la ricostruzione resti un'occasione per osservare ed ascoltare tutta la città anche con un piccolo contributo artistico».