Ruvido, facile ad arrabbiarsi, volitivo, attaccato in modo quasi morboso alla sua città. Cattolico, grandissimo mediatore, paziente nei momenti peggiori, coraggioso. I due volti di Michele Forte hanno attraversato mezzo secolo di storia della città di Formia. Quando ha cominciato la militanza nella Democrazia Cristiana tutti quelli che lo conoscevano avevano già capito che sarebbe diventato sindaco. Ha fatto di più: è stato consigliere provinciale ma anche membro dell'opposizione, senatore della Repubblica, Presidente del consiglio provinciale, responsabile del suo partito, fondatore dell'Udc, una piccolissima formazione che da queste parti otteneva risultati imprevedibili. Perché c'era l'effetto di Michele Forte. Lui lo sapeva e lo faceva valere nelle riunioni con gli alleati politici. Troppe cose si potrebbero dire o scrivere dell'ultimo leone democristiano vissuto in provincia di Latina e di cui, oggettivamente, si sente la mancanza da quando non c'è più. Domani mattina sarà ricordato nella sala consiliare del Comune di Formia, probabilmente uno dei luoghi che il senatore ha frequentato di più. E'stato un uomo temuto ma anche rispettato. Molto. Prsino dai suoi avversari. La prima volta che ha avuto problemi nel suo cuore «grande e traballante» come lui stesso lo definì, fu assistito dal suo avversario storico, il cardiologo Francesco Carta che gli raccomandò un nuovo stile di vita e meno furore nella politica. Ma per Michele Forte minor furore avrebbe significato diminuire la passione, dunque era impossibile. Per più di venti anni a Formia c'è stata una staffetta millimetrica tra le amministrazioni guidate da Forte e quelle guidate da Sandro Bartolomeo e i due si davano del «tu», avranno litigato decine di volte in consiglio comunale, per strada, su tutto ma, in definitiva, l'uno accettava l'altro come l'unico avversario degno di tale ruolo. Il tempo buio di Michele Forte è arrivato, come per molti altri politici della Prima Repubblica, con le inchieste degli Anni 90, anche quello attraversato in modo indenne e ne ha continuato a parlare per molti anni dopo. L'omaggio che gli viene fatto domani è stata un'idea dei figli, in specie Aldo Forte che ha raccolto parte dell'eredità politica. Il progetto era in qualche modo atteso: un'associazione che comincia a camminare il giorno in cui il senatore avrebbe compiuto 81 anni e che ha come obiettivo quello di riprendere la sua memoria culturale e quella propensione al dialogo con tutti, anche con i nemici peggiori o più scontati. E' possibile che anche la città di Formia stesse aspettando un'iniziativa del genere perché la personalità dell'ex sindaco era tale da richiedere un tempo supplementare. Alla cerimonia è annunciata la presenza di molti esponenti politici e sarà quasi certamente il primo atto di un percorso politico, inteso in senso lato.