I Comuni di Itri, Terracina e Monte San Biagio da oggi a martedì 12 febbraio saranno alla borsa internazionele turistica di Milano, sotto l'egida dell'associazione "Condominio dell'Arte", guidata da Aldo De Fabritiis, che si avvale del patrocinio del Comune di Itri e della partnership dell'associazione archeologica Ytri della dott/ssa Rosa Corretti. Le due realtà si prefiggono di essere presenti sul territorio nazionale e di utilizzare il medesimo sistema che viene ampiamente adottato inn tanti settori, quali moda e spettacolo, legando il prodotto da proporre ad un personaggio, al territorio o ai beni culturali dei nostri luoghi. In particolare, Terracina mostrerà il progetto di recupero dei pini abbattuti dall'uragano del 29 ottobre. Da un'idea dell'architetto Francesca Marchini, terracinese che vive e lavora a Boston, si sono recuperati i tronchi di pino, che saranno restituiti in forma di arredo urbano e di arte, alla città. Quanto a Monte San Biagio, farà la presentazione della Passione di Cristo sul santuario della Madonna della Civita ad Itri, a cura dell'associazione Giulio Cesare, oltre a 4 manichini che rappresentano i briganti di re "Franceschiello", a cura dell'associazione medioevale "Corte Caetani".

«L'intento è quello di evidenziare i nostri valori, le tradizioni e la grande qualità dei prodotti italiani», scrivono in una nota, «con iniziative e con progetti legati alla promozione dell' arte, della cultura, del turismo, dei prodotti tipici locali, della manualità del "Made in Italy" e, soprattutto, del nostro artigianato. Le due associazioni itrane, inoltre, portano a conoscenza di tutti e valorizzano, tramite le nuove piattaforme social di comunicazione e i media, la produzione italiana, tanto apprezzata nel mondo».

Il 10 si terrà la proiezione del video clip, dal titolo "Il Made in Italy è la nostra passione", realizzato alla BIT dello scorso anno da Ketty Carraffa, responsabile nazionale della comunicazione del "Condominio dell'Arte". A seguire, lo storico Alfredo Saccoccio presenterà il suo volume "Vita ed imprese del colonnello Michele Pezza, detto Fra' Diavolo", un personaggio di cui si è scritto molto e che è entrato di diritto nella storia ancora oggi, a duecentododici anni dalla sua morte, la gente itrana lo ricorda e lo esalta. Il fascino che emana dal dittico ambiguo, in cui sono mischiate la sua natura angelica e quella diabolica, quella che salva le anime e quella che le perde, spinge tuttora numerosi studiosi a cercare documenti inediti per una più obiettiva biografia dell'audace guerrogliero, che ha interessato l'opinione pubblica di tutta Europa e che ha eccitato, al massimo grado, la fantasia della gente esercitando anche un fascino irresistibile su storici, romanzieri e commediografi. Michele Pezza fu il primo tecnico, in Italia, della guerriglia, condotta sulle montagne del centrosud, negli anni dal 1799 al 1806, con incursioni clamorose, perché aveva il genio della tattica veloce. Fu lui ad inventarla nel nostro Paese, con la tattica del "mordi e fuggi", piombando giù dai monti, sempre al momento opportuno, sgominando i distaccamenti franco-polacchi in marcia, intercettando le comunicazioni tra Napoli e Roma e catturando i loro convogli di rifornimenti. Il Pezza fu l'inventore della guerriglia moderna, perché aveva capito che non avrebbe potuto affrontare in battaglia le soverchianti truppe francesi. Michele fu un incubo per i francesi, attaccati ai fianchi e alla spalle.
Nel corso della BIT, Alfredo Saccoccio illustrerà brevemente la storia e i monumenti di Terracina, di Monte San Biagio e del suo amato Itri.

P. S. Alla cortese attenzione della dott/ssa Francesca Del Grande.