Si fa ancora la conta dei danni a Roccagorga dopo la violenta ondata di maltempo (soprattutto vento) che ha flagellato il versante lepino, e non solo, alla fine della scorsa settimana e che dietro di sé ha lasciato una scia di danni che faticosamente si sta cercando di quantificare e ai quali si cerca di porre rimedio. Tra questi spicca il danneggiamento del tetto della chiesa di Sant'Erasmo, che in queste ore, dopo l'interdizione a ridosso del perimetro, si è deciso di chiudere a causa del pericolo che alcune tegole si possano staccare dal tetto. La struttura è stata chiusa e nei prossimi giorni sarà una perizia accurata dei vigili del fuoco a confermare se potrà essere riaperta al pubblico oppure se, prima di questa soluzione, bisognerà mettere in atto interventi di consolidamento. Nel frattempo, in considerazione dei danni ricevuti dalle abitazioni e dalle strutture economiche, l'ente ha deciso di far partire le pratiche per la richiesta di risarcimenti per stato di calamità naturale: «A seguito dei danni causati dalle straordinarie raffiche di vento che hanno colpito nei giorni 23 e 24 febbraio il nostro Comune - si legge in una nota dell'ente - l'amministrazione ha richiesto alla Regione Lazio il riconoscimento dello stato di calamità naturale e la richiesta di contributi straordinari per far fronte alla messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati e al ripristino delle condizioni di normalità, con restauro dei danni subiti. La richiesta per il risarcimento dei danni è subordinata al riconoscimento dello stato di calamità da parte della Pisana, per il quale, insieme ai rappresentanti istituzionali regionali, ci si sta attivando per sollecitare uno stanziamento di un fondo per un piano di interventi specifico».
Roccagorga, l'emergenza
Maltempo, chiusa la chiesa di Sant’Erasmo per le tegole pericolanti
Roccagorga - Nei prossimi giorni sarà una perizia dei vigili del fuoco a confermare se potrà essere riaperta oppure se bisognerà mettere in atto interventi di consolidamento