La procedura amministrativa con cui è stato disposto il posizionamento di un container all'interno del campo di Al Karama solleva i dubbi di Fratelli d'Italia. Il portavoce comunale Gianluca Di Cocco fa notare alcune questioni poco chiare.
"A seguito di un incendio del quadro elettrico di qualche settimana fa, infatti, nel predetto Centro di accoglienza "Al Karama", e precisamente riferita all'interno di una delle strutture di accoglienza, è stata emessa Ordinanza Sindacale, al fine di eliminare i rischi e i pericoli alla salute e garantire l'incolumità delle persone ivi residenti – spiega Gianluca Di Cocco - Ricordiamo come l'immobile e l'area circostante siano di proprietà della Regione Lazio, ed attualmente ospita circa duecento persone. La cosa strana consiste nel fatto che con la menzionata determina, in attesa della realizzazione di un nuovo locale (chi lo dovrebbe realizzare non è dato sapersi) , è stata presentata richiesta al Servizio Ambiente e "Protezione Civile" di fornire un container per l'alloggiamento provvisorio e ricovero dei beni e del materiale delle persone sgomberate. Assieme al ricollocamento del suddetto modulo, è stato necessario procedere a prelevare quello presente nella sede della ex Circoscrizione di Borgo Grappa, destinato in passato ad ospitare la capitaneria di Porto nel periodo estivo per scopi specifici. Fatta questa premessa mi chiedo e segnalo: perché per l'ennesima volta, su una proprietà conclamata della Regione Lazio deve intervenire il Comune di Latina?
Nella premessa della determina - continua il portavoce comunale di Fratelli d'Italia - si legge che il modulo container deve essere utilizzato, "al solo scopo di alloggiamento del quadro elettrico danneggiato": detto ciò, a cosa serve spendere soldi della comunità per fornire questo modulo oltre che dell'esistente rete elettrica, anche di allaccio acqua e fogne? Forse dietro al dichiarato scopo di utilizzarlo come deposito si cela in realtà il progetto di fornire un nuovo alloggio? Inoltre: se il container utilizzato è di proprietà della Protezione Civile, e la normativa chiarisce inequivocabilmente che il caso di specie non rientri tra le competenze proprio della Protezione Civile, non ricade forse il caso specifico di atto da ritenersi viziato?"