C'è una cosa che spaventa a palazzo comunale: l'aumento della tariffa rifiuti. Uno spettro che Damiano Coletta e soci vogliono evitare a tutti i costi. Per questo, quando a fine febbraio l'azienda speciale Abc ha mandato le previsioni economiche triennali relative ai costi del servizio di igiene urbana, al primo piano di piazza del Popolo sono saltati sulle poltrone. Il direttore generale Silvio Ascoli prevede di spendere per i prossimi tre anni 14.796.860 euro (2019), 15.986.427 euro (2020) e 16.036.427 euro (2021). Sono le cifre relative al canone per l'igiene urbana che il Comune dovrà corrispondere. Una cifra più alta di quanto preventivato, visto che nel contratto sottoscritto col Comune nel 2018 la spesa era di 13.036.660 euro. E' per questo che Ascoli ha chiesto all'amministrazione Coletta una appendice contrattuale che riconosca ad Abc, al fine dell'equilibrio di bilancio (obbligatorio per legge in un'azienda speciale) 850 mila euro di maggiori ricavi. Se a tutto questo aggiungete l'aumento delle tariffe da riconoscere a Rida Ambiente per la percentuale di indifferenziata, capite bene quanto devono essere preoccupati nella maggioranza civica che guida la città.
Per questo, per evitare l'aumento delle bollette Tari già in questo 2019, l'amministrazione Coletta ha intenzione di giocare la carta dell'azzardo: chiedere ad Abc di raggiungere il 31,5% di raccolta differenziata entro fine anno. Come? Gli assessori Roberto Lessio e Gianmarco Proietti dicono sia possibile e daranno questo indirizzo all'azienda speciale già negli atti che sono stati preparati per la commissione Ambiente convocata per il 15 marzo alle 9. Da quel che sappiamo, ad oggi, Abc resta sulla posizione del piano presentato a fine febbraio: 27% di differenziata nel 2019 con avvio del servizio porta a porta a Latina Scalo a partire dal mese di ottobre. Un servizio che coprirà 42mila abitanti. Come si fa ad arrivare al 31% ipotizzato dal duo Proietti-Lessio? Probabilmente partendo prima di ottobre o aumentando il numero di abitanti serviti. In entrambi i casi appare una "mission impossible".
Per realizzare gli investimenti, l'azienda speciale ha bisogno del mutuo con Cassa depositi e prestiti. Stando a quanto scritto nella sua relazione da Silvio Ascoli, i soldi arriveranno entro la metà dell'anno in corso. Quasi 9 milioni di euro è il programma degli investimenti del 2019. Il costo più alto è quello per gli automezzi per la raccolta porta a porta spinta: 3,8 milioni di euro. Ulteriori investimenti, per il momento, non sono previsti perché, come scrive il direttore generale Silvio Ascoli «allo stato attuale non vi è certezza di poter accedere ad ulteriori fondi di finanziamento degli investimenti».