Il Comune di Latina non intende riconoscere all'azienda speciale Abc gli 850 mila euro in più conteggiati dal direttore generale Silvio Ascoli nel piano programma 2019. Un incremento che secondo il manager è imputabile ai maggiori costi per la raccolta porta a porta spinta che sarà avviata nell'ultimo trimestre dell'anno. Ma con una nota firmata dai dirigenti dei settori Finanze e Ambiente, Giuseppe Manzi e Giuseppe Bondì, la richiesta viene di fatto rispedita al mittente. «Servono maggiori dettagli rispetto alla proposta - scrivono i dirigenti - Le attività supplementari che si andranno a svolgere rispetto al servizio di igiene urbana previsto dal contratto, saranno riconosciute solo attraverso un addendum contrattuale che definirà dettagliatamente le attività e i servizi che si andranno a svolgere attraverso l'avvio del nuovo servizio per i primi 40 mila abitanti previsti dal piano programma». Insomma, uno stallo, al momento. In Comune non sono convinti che i numeri forniti dall'azienda siano tali da permettere un impegno finanziario così sostenuto.

Intanto venerdì arriverà sul tavolo dei consiglieri comunali il Piano economico e finanziario 2019 del servizio rifiuti, prodotto dal Comune. Poche le novità di rilievo: il piano avrà il medesimo importo dello scorso anno, ossia 5,8 milioni di euro. Considerato che gli 850 mila euro chiesti da Abc non vengono al momento riconosciuti e conteggiati, è evidente che per non provocare aumenti è stata depotenziata la voce relativa ai costi di smaltimento della frazione differenziata a Rida Ambiente. E ciò lo confermano i dirigenti Manzi e Bondì che scrivono come «con nota del 4 marzo scorso l'assessore all'Ambiente Roberto Lessio ha comunicato ad Abc le linee di indirizzo relative alla percentuale di raccolta differenziata per l'annualità 2019 che dovrà essere pari al 31%». Considerato che nel piano programma scritto da Silvio Ascoli la percentuale è al 27%, si comprende con chiarezza lo scontro in atto tra le due fazioni. Da una parte c'è l'azienda speciale che deve garantire un servizio efficace ed efficiente ma ha mezzi economici limitati; dall'altra una amministrazione comunale che ha fatto un azzardo internalizzando in servizio di igiene urbana e che di fronte a questo pasticcio ha come unico faro quello di evitare un aumento delle bollette Tari. Un aspetto, questo, inevitabile se si vuole garantire un servizio porta a porta spinto. Silvio Ascoli, che è oggettivamente un esperto in materia, scrive al Comune quanto segue: «Non è noto quanto l'utente sarebbe disposto a pagare un servizio, in relazione al beneficio o all'utilità che ne trae. Sul punto emerge comunque sempre più evidente la richiesta di servizi di elevata qualità, anche a fronte di incrementi tariffari, in particolare nello specifico settore di attività di Abc. In argomento occorre anche riflettere sulla diretta correlazione esistente tra l'avvio di sistemi di raccolta porta a porta e l'ampliamento della base imponibile Tari che ne deriva. Tale circostanza rende compatibile, come ovvio, una politica tariffaria "conservativa" pur in presenza di un incremento del gettito complessivo Tari utile a coprire i maggiori costi che inevitabilmente insorgono imp0lementando modelli ad elevato standard prestazionale».