Fanno sul serio quelli del comitato promotore della Roma Latina e dopo gli appelli e i documenti per la Regione passano ad un'azione più concreto: chiedono un incontro con la stazione appaltante, Autostrade per il Lazio. E' questo infatti il soggetto giuridico titolare del procedimento e dunque l'unico che può attuare il contenuto della sentenza del Consiglio di Stato, ossia modificare alcune clausole oggetto di censura dei giudici amministrativi di secondo grado.
L'idea
L'iniziativa è dei sindacati degli edili e trova il consenso del comitato che si è riunito due settimane fa presso la sede di Unindustria proprio con l'intento di cercare soluzioni, anzi contribuire a superare gli ostacoli della procedura amministrativa che, allo stato, impedisce di aggiudicare l'appalto dell'autostrada di collegamento con la capitale.
Come si sa, il problema di fondo riscontrato dalla valutazione del Consiglio di Stato riguarda il rischio sul rimborso del contributo pubblico e ciò in quanto lo stesso era differito nel tempo e dipendente dalla capacità del debitore di far fronte ai pagamenti previsti sulla base dei flussi di cassa prodotti dal progetto. Nella clausola del nuovo bando dunque si dovrebbe superare questo rischio con una modulazione più stringente a tutela delle casse pubbliche.
Le modifiche
Le modifiche che vengono sollecitate alla Regione passano però da Autostrade per il Lazio e debbono essere improntate a sanare quella che i giudici hanno indicato come una modalità precaria nella capacità di rimborso. Il ricorso era stato presentato dalla salini Impregilo e in primo grado era stato respinto. Per arrivare al verdetto si è dovuto attendere un anno e mezzo e dalla sua pubblicazione, a settembre scorso, di fatto non è cambiato nulla. Sindacati e imprese premono perché ci sia l'avvio dei lavori ma in realtà anche questa è solo una tappa che necessariamente deve essere preceduta dalla correzione del bando di gara altrimenti il progetto aspetterà ancora, dopo i tempi lunghissimi che avevano preceduto l'aggiudicazione, infatti la conferenza di servizi attuativi è del 2009.
Il «soccorso»
Il comitato promotore dunque corre in soccorso di Autostrade per il Lazio e offre di contribuire alla nuova stesura perché non siano commessi altri errori e ci si ritrovi con un secondo contenzioso amministrativo. Va detto che la Autostrade è una spa pubblica in cui partecipano Anas e Regione con un capitale sociale di 2,2 milioni di euro, nata nel 2008 e con durata fino al 2015, il suo progetto più importante è proprio la Roma-Latina che vale 2,7 miliardi di euro. In attesa del rinnovo di una parte del bando di gara, a giugno scorso è stato prorogato il vincolo di pubblica utilità per l'esproprio sui terreni attraversati dal tracciato stabilito, questo per evitare che altri interventi urbanistici di uno o più altri enti locali potessero incidere sul progetto dell'autostrada. L'opera rientra nella programmazione delle opere strategiche per il Paese approvata dal Cipe nel 2010.
Lo scenario
Ci sono dunque tutti gli elementi per definire questa opera come un progetto necessario non solo sotto il profilo economico e dell'occupazione, tasto sul quale battono le categorie sociali, bensì anche su quello degli impegni amministrativi, assunti appunto con l'inserimento del tratto stradale tra le opere fondamentali per lo sviluppo del Paese. E oggi intanto gli operai dell'edilizia scendono in piazza a Roma contro la crisi, 500 partiranno da Latina con lo striscione sull'autostrada.
Il fatto
Autostrada Roma-Latina. il Comitato: ecco come si può ripartire
Latina - Il comitato promotore della Roma-Latina offre collaborazione alla stazione appaltante per superare le censure del Consiglio di Stato sul bando di gara