"E' opportuno spegnere i riflettori, non entriamo nel merito tecnico della sentenza del Consiglio di Stato. Abbiamo già chiesto parere legali ed è stato ravvisato un passaggio che deve essere riprocessato, gli uffici già da una settimana stanno lavorando in tal senso". Così si è espresso questa mattina in consiglio comunale il sindaco Coletta, nella seduta chiesta da una parte dell'opposizione per capire le ripercussioni sul Comune e sulla costituzione di Abc della sentenza del Consiglio di Stato favorevole alla società De Vizia. Tante le domande che erano rimaste in sospeso dopo il pronunciamento in secondo grado del 14 marzo scorso con i quali i giudici oltre a riformare il pronunciamento 367/2018 del Tar di Latina, hanno considerato illegittima la determinazione del dirigente del Servizio Gare e Contratti del Comune di Latina di annullamento della gara dei rifiuti, alla base della costituzione dell'azienda speciale Abc Latina. L'amministrazione nel frattempo ha approvato atti fondamentali di Abc, come il bilancio preventivo e il piano programma, considerando evidentemente la sentenza un semplice "incidente di percorso", o secondo l'opposizione "facendo finta di nulla". E tra questi due estremi, la noncuranza sicura di sé della maggioranza e le sirene inascoltate di opposizione e Gruppo Misto, si è svolto stancamente tutto il consiglio comunale. "Il Comune ha individuato una persona in amministrazione che monitorerà scenari di rischio in questa vicenda?" Questa è stata una delle tante domande che si è posto il consigliere del Gruppo Misto Olivier Tassi. Quali saranno le conseguenze amministrative dell'atto se lo è chiesto invece la consigliera Giovanna Miele mentre il consigliere della Lega Massimiliano Carnevale ha eccepito il fatto che, nonostante i richiami dell'opposizione, il Comune non abbia chiesto un parere preventivo alla Corte dei Conti. Tanto rumore per nulla secondo la maggioranza di Lbc con Aramini che si è chiesta il motivo che ha spinto l'opposizione a chiedere un consiglio, e con il sindaco Coletta che nel suo primo intervento ha invitato a spegnere i riflettori su un fatto bollato come tecnico e che non inficia gli ambiti di intervento della scelta politica. "E' giusto discutere di questo tema e informare i cittadini – ha detto Coletta - ma ci sono limiti di competenza oltre i quali credo non sia opportuno andare. C'è un controllo degli atti, l'obiettivo su questo tema è rendere la città più pulita con il porta a porta, e lo strumento scelto da noi per farlo è l'azienda speciale. Sul resto la struttura tecnica sta facendo quelle che deve". Insomma per la maggioranza la linea è tirare dritto senza pensieri. Eppure poco prima il consigliere Tassi aveva allertato sui rischi di contenziosi sulla gara illegittima, e sulle ripercussioni indirette della sentenza sull'operatività della società Abc e sulla sua capacità di operare investimenti e ricorrere a prestiti, mentre Carnevale aveva richiamato sulla responsabilità nel governare la città che non vuol dire "trincerarsi dietro l'avvocatura senza mettere in dubbio la scelta politica dopo i tanti richiami fatti". Per il capogruppo di Lbc Dario Bellini "nel merito i giudici si limitano al solo ricorso. Non vi è alcun accenno ad altri atti né agli effetti conseguenti alla pronuncia su altri atti. Vogliamo debordare in fasi gestionali che non ci riguardano o prendere le parti di un privato e farci carico della posizione di DE Vizia?").

LA RICHIESTA DI CALANDRINI. Ma il dubbio più insidioso, carte alla mano, lo ha insinuato il senatore e consigliere di Fratelli d'Italia Nicola Calandrini che ha richiamato al suo ruolo indirettamente anche il direttore generale Rosa Iovinella a cui è stato sempre chiesto, invano, di rendere il parere di conformità alle leggi e ai regolamenti sugli atti di Abc: "L'unica cosa certa è che la premessa della delibera che ha sancito la nascita dell'azienda speciale, parte dall'annullamento della determinazione della gara, annullamento che oggi è stato dichiarato illegittimo rimettendo in piedi la gara. Di conseguenza oggi l'atto di costituzione di Abc risente di questa dichiarata illegittimità, far finta che non esista significa continuare a stratificare errori causando ulteriore danni. Se non vogliamo incorrere nelle violazioni della sentenza, dobbiamo dire che tutti gli atti da agosto in poi quantomeno vanno riconvalidati, oggi abbiamo una società fantasma".

IL PARERE A SORPRESA. Una richiesta, quella di riconvalidare gli atti, a cui ha voluto rispondere il sindaco Damiano Coletta, nel suo intervento in chiusura del consiglio, leggendo a sorpresa il parere di parte privata, in questo caso Abc, redatto dai legali Di Maria e Malinconico, e "giunto – ha detto Coletta - via Pec poche ore fa". Secondo i legali dell'azienda speciale il giudice limita la decisione ai soli atti impugnati in primo grado, e solo ai provvedimenti che hanno annullato in autotutela la gara. "Ritenere che abbia travolto altri atti, - ha letto il sindaco citando il parere - equivale ad estendere la portata della sentenza ad ambiti maggiori rispetto a quanto desumibile negli atti". Insomma, la maggioranza tira dritto, ma i dubbi restano. "Che non ci sia la relazione dei nostri avvocati e che il sindaco abbia letto quella degli avvocati di Abc è incomprensibile ed inaccettabile- ha detto Nicoletta Zuliani- tutto procederà, ma ignoriamo se siamo esposti ad ulteriori ricorsi".