Lotta all'amianto da parte del comune di Anzio. Il sindaco Candido De Angelis ha emesso un'ordinanza rivolta a tutti i proprietari di beni mobili ed immobili e ai titolari di attività produttive nei quali siano presenti materiali o prodotti contenenti amianto, libero o in matrice friabile, anche sotto forma di rifiuto abbandonato sul terreno. Si impone, dunque, di rimuovere ogni elemento di potenziale pericolo per la salute pubblica. Disposto un immediato sopralluogo tecnico in tutto il territorio per definire la gravità della situazione e i tempi di intervento, rimozione e smaltimento. Ordina, oltrettutto, che un tecnico esegua un immediato sopralluogo, definisca la gravità della situazione e i tempi di intervento, rimozione e smaltimento. Avverte che hanno l'obbligo di ottemperare all'Ordinanza anche i destinatari di precedenti provvedimenti relativi al rischio amianto. Si tratta solo di un ultimo atto a tutela dell'ambiente nel territorio.
Altre due ordinanze, infatti, hanno fatto diventare Anzio una delle prime città in Italia che da questa estate avrà spiagge "No - smoke" e "plastic free". Bandite sigarette e plastica dai lidi neroniani. «Dal 1° giugno, nell'ambito del progetto "Viviamo e respiriamo il mare di Anzio Bandiera Blu", le nostre spiagge - afferma il vicesindaco con delega all'Ambiente, Danilo Fontana - saranno plastic-free, con il divieto di vendere e distribuire prodotti in contenitori e stoviglie monouso non biodegradabili e no-smoke, con il divieto di fumare nelle spiagge libere ed in concessione».
Nell'Ordinanza del Comune di Anzio è anche fatto divieto di gettare prodotti da fumo, sul suolo e nelle acque, con particolare riferimento anche alle aree soggette a tutela naturalistica e nei Parchi pubblici. I concessionari degli stabilimenti balneari, alla luce di quanto sopra ordinato, potranno eventualmente delimitare apposite aree per i fumatori.
Nell'Ordinanza plastic-free, invece, in fase di prima applicazione, sarà tuttavia consentito, agli operatori economici, entro e non oltre il 1° luglio, utilizzare e consumare le scorte giacenti nei rispettivi depositi.
Le due Ordinanze prevedono, per i trasgressori, sanzioni amministrative pecuniarie da 25 a euro 500 euro.