Una delibera che aspetta di essere vagliata in consiglio comunale da più di un anno e nessuno dell'amministrazione che si esprime sul progetto da 8,3 milioni di fondi pubblici che potrebbe cambiare le sorti del litorale. Parliamo del progetto di completamento di via Massaro da 8,3 milioni di euro destinatario di fondi pubblici, attorno alla quale ruotano milioni e prospettive di sviluppo per il litorale di Latina. La novità è che qualcosa si muove e lo fa proprio rispetto ad un'altra opera eccellente rimasta un sogno nel cassetto, le Terme di Fogliano. Il Comune avrebbe infatti avviato il procedimento di esproprio e lo ha comunicato al curatore fallimentare della Terme perché il tracciato di via Massaro incide su una parte del terreno vicino ai pozzi. Dopo ilfallimento della società Terme al Comune di Latina sono rimaste la titolarità della concessione mineraria per le terme e i diritti di superficie vantati su circa un terzo dell'intera area termale di Capoportiere. Oggi l'amministrazione che sul fronte di quel progetto non ha fatto alcuna scelta politica ha invece notificato al curatore fallimentare l'avvio del procedimento di esproprio, un atto necessario proprio per completare l'opera di via Massaro, finanziata dallo Stato su cui Coletta ha puntato tutte le sue fiches per giocare la partita dello sviluppo del litorale. Sarà anche per questo che la delibera resta congelata da tanto tempo ed è rimasta bloccata sul tavolo dell'ex dirigente Lanzillotta per mesi? La delibera è stata infatti oggetto di una querelle tra il direttore generale ed un suo dirigente, Nunzia Lanzillotta ora in servizio a Formia, ed oggetto anche di una rimozione di incarico a dicembre scorso della stessa Lanzillotta che deteneva la responsabilità di questo procedimento amministrativo. Il direttore censurò più volte, un anno fa, il testo della variante rimandandolo indietro e spingendo la dirigente ad una diffida per tutelarsi. Ma tolto il presunto impedimento il rebus resta: la dirigente ai lavori pubblici che fu invitata dal sollecito di due assessori a mandare avanti l'atto per «superare con urgenza l'arresto procedimentale delle attività presso il servizio lavori pubblici e progettazioni» e poi rimossa dall'incarico, non lavora più per il Comune di Latina da cinque mesi eppure la delibera è ancora ferma. Probabilmente altre questioni di natura procedurale sono sorte rispetto ad un atto complesso, e una di queste potrebbe essere proprio lo spinoso capitolo degli espropri, questioni che tardano ancora ad arrivare al giudizio del consiglio comunale che dovrebbe valutare sotto il profilo politico e amministrativo tutta la vicenda.
Il caso
Esproprio difficile in via Massaro, il progetto del Comune va a rilento
Latina - Una parte del terreno delle Terme incide sul tracciato, il Comune ha avviato l’iter e lo ha comunicato al curatore fallimentare