Percezione e rischio reale non sono la stessa cosa. Ad affermarlo, il professor Paolo Vecchia, fisico, collaboratore della Organizzazione mondiale della sanità e presidente della Commissione internazionale per la protezione delle radiazioni non-ionizzanti, convocato dalla commissione Ambiente del Comune di Terracina per avere informazioni qualificate sulle emissioni elettromagnetiche provenienti dalle antenne di telefonia mobile. L'iniziativa presa dal consigliereDavide Di Leo, presidente della commissione Ambiente, va nella direzione, spiega «di voler indagare il problema e fornire una corretta informazione, disinnescando la mera polemica e confrontandosi dati scientifici alla mano».

Il professor Vecchia ha illustrato il perché l'antenna è percepita come un rischio. «La scarsa familiarità con l'agente in questione, la difficoltà di comprensione dei processi biologici coinvolti, il fatto che i danni temuti riguardino i bambini piuttosto che gli adulti», dice. «Nel corso dell'ultimo decennio, interrogativi per la salute sono stati sollevati a proposito di numerose sorgenti di campi elettromagnetici, tra cui linee ad alta tensione, forni a microonde, schermi di computer e televisori, sistemi di sicurezza, radar e, più recentemente, telefoni mobili e relative stazioni radio base. Su possibili effetti sanitari delle sorgenti di campi elettromagnetici, il bilancio complessivo delle evidenze mostra che l'esposizione a campi elettromagnetici ai tipici livelli ambientali non accresce il rischio di alcun effetto nocivo». Secondo il professor Vecchia, le «segnalazioni occasionali di associazioni tra problemi sanitari e presunte esposizioni» non sono mai stati validati dalla comunità scientifica.

«Se i campi elettromagnetici avessero effettivamente un effetto sul cancro, l'aumento di rischio, di qualunque tipo, sarebbe estremamente basso. Un certo numero di studi epidemiologici suggerisce piccoli aumenti di rischio di leucemia infantile, associati all'esposizione a campi magnetici a bassa frequenza nelle abitazioni. Però, gli scienziati non sono in genere giunti alla conclusione che questi risultati riflettano una relazione di causa ed effetto».

L'assessore Emanuela Zappone conferma comunque l'impegno ad approvare un Praeet, il piano comunale delle antenne. Mentre Di Leo, soddisfatto «dell'illustrazione argomentata e qualificatissima» ha ringraziato il Forum Agenda 21 e i commissari presenti. «Vista la rilevanza della tematica registrata in Consiglio Comunale - conclude - mi sarei aspettato una maggiore partecipazione dei consiglieri e delle associazioni invitate».