La questione della messa in sicurezza della Pontina, all'entrata nord della città, continua a tenere banco dopo l'installazione dei new jersey da parte dell'Anas, per chiudere gli accessi alle complanari, e le conseguenti proteste dei titolari delle numerose attività presenti su entrambi i lati della strada statale che si sono visti privati dell'accesso diretto alla Pontina. E poco importa se la stessa Anas, anche su pressione dell'amministrazione comunale, ha poi ridotto gli sbarramenti. «Considero lodevole l'iniziativa dell'Anas a intervenire, seppur in maniera "precaria", nel tentativo di dare un minimo di sicurezza a un tratto di strada molto pericoloso - afferma Arcangelo Palmacci, leader del movimento politico "Insieme a Te" e del Comitato "Pro Badino" che da anni si batte per il nodo viabilità a Terracina -. Alcune soluzioni adottate, infatti, si sono rivelate ancora più pericolose anche a causa degli automobilisti indisciplinati. Sono anni che sollecito l'amministrazione per degli interventi basilari e indispensabili a garantire la sicurezza, il transito e la vivibilità dei residenti dell'area e delle zone limitrofe così come dei turisti del periodo estivo».
Palmacci allarga anche il discorso, citando i tre tentativi fatti negli ultimi anni dall'amministrazione comunale sul fronte sicurezza: «Dal 2015 ad oggi - osserva - c'è stato il sollecito alla Regione dell'assessore Marcuzzi quando gestiva i lavori pubblici; poi fu il presidente del consiglio comunale Sciscione a cercare di coinvolgere le forze imprenditoriali, purtroppo inutilmente, per una partecipazione diretta a un'eventuale realizzazione di una rotatoria all'altezza del ristorante "I Dodici"; e infine è stata la stessa amministrazione, l'anno scorso, a ipotizzare l'installazione di aiuole spartitraffico al centro della carreggiata. Proprio quelle - conclude Palmacci - che garantirebbero realmente la sicurezza».