A poche ore dall'arresto di uno degli occupanti abusivi di via Londra, sentimentalmente legato alla sorella di Cristian Battello, ignoti strappano una foto raffigurante alcune donne del quartiere Toscani,posizionata dal comune presso il cantiere di Prossima Apertura. Nulla si sa degli autori dell'atto vandalico dunque di una possibile correlazione tra i due episodi. Di sicuro però l'azione perpetrata presumibilmente nelle scorse ore ha il sapore di un odioso sfregio ai danni della parte sana del quartiere, che ha decido di collaborare con il Comune di Aprilia in cerca di un riscatto per Toscanini. Un tentativo che qualcuno sembra voler vanificare, ma al di là delle ragioni del gesto - una goliardata, un dispetto o peggio ancora uno sfregio - resta l'amaro in bocca per una azione che ha rovinato una delle opere previste dal piano Prossima Apertura, certamente dal costo contenuto ma dal significativo valore simbolico. Le foto infatti immortalavano coloro che nel quartiere hanno voluto contribuire attivamente al piano di riqualificazione sociale e culturale promosso dal Comune, per restituire alla 167 la mai nata piazza della Comunità europea. Le quattro foto affisse sui ballatoi che si affacciano sulla ex buca lasciata dalla Flavia '82 erano finite nella bufera l' indomani dell'arresto di Cristian Battello per aver minacciato di morte i militari in servizio: una delle quattro immagini immortalava infatti il 31enne eletto dai suoi pari boss del quartiere, mentre posava in compagnia del figlio e di un altro pregiudicato. Dopo l'arresto e il clamore mediatico suscitato dal video - tale da motivare la visita della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni - l'immagine era stata rimossa da una parente del Battello, prima che fosse il Comune a disporne la rimozione. Ora invece anche un'altra foto, questa volta raffigurante quattro anziane del quartiere, è stata pesantemente danneggiata e la circostanza non può lasciarsi dietro un forte rammarico tra quanti in città avevano sperato che il progetto complesso e di natura socio culturale potesse quanto meno smussare gli angoli e limare le contraddizioni di quello che resta uno dei quartieri più difficili della città.