Il primo gennaio 2020 Abc spegnerà la sua seconda candelina ma ci sarà ben poco da festeggiare per un percorso in salita e pieno di intoppi ed errori che, ad oggi, scontenta i lavoratori, offre uno spettacolo poco decoroso alla città e tiene i livelli della differenziata, il sito di Abc certifica il 28,55%, ben al di sotto dei livelli previsti quando fu tentata l'impresa dell'azienda speciale. Allora si usciva da un fallimento per entrare in un'incognita grande come quell'affidamento in house a una società pubblica, un'eccezione al ricorso al mercato da giustificare e sostenere con forza in atti e opere.  Ma oggi la realtà è sotto gli occhi di tutti:  isole di rifiuti ai cassonetti, mix di inciviltà cittadina e inadempienze nella raccolta, sono la fotografia più ricorrente di questi due anni. A questo si aggiunge il malumore dei dipendenti che da mesi chiedono risposte al management aziendale. Ieri nell'assemblea sindacale convocata da Ugl e Filas a seguito dell'incontro avvenuto con i vertici aziendali di martedì, oltre 100 lavoratori, all'unanimità hanno approvato e deliberato un ordine del giorno che chiede le dimissioni del presiente di Abc Demetrio de Stefano. Una protesta netta che mette il presidente, insediato sin dalle origini della società, al centro delle criticità lamentate da mesi dai lavoratori sui rapporti con l'ufficio del personale, sul vestiario, sulla stabilizzazione e sulle condizioni di scarsa sicurezza del servizio. Scrivono i sindacati: "Cento lavoratori all'unanimità hanno approvato e deliberato l'ordine del giorno che conferma il rifiuto della contrattazione per il vestiario dei prossimi anni fino alla completa fornitura di quello atteso dalle maestranze, chiede le dimissioni del Presidente del cda Demetrio De Stefano alla luce delle dichiarazioni rilasciate nella riunione del 03/12, propone di attivare le procedure, come da normativa vigente, per sicurezza mezzi e D. P. I., diffida i responsabili aziendali a contattare per esigenze di servizio il personale su dispositivi di proprietà privata, chiede ufficialmente chiarimenti sui servizi quotidianamente non eseguiti e sul canone erogato dal Comune a seguito dei report aziendali da gennaio 2018, e anche la stabilizzazione della forza lavoro alla luce del recente concorso e la delucidazioni sulla situazione del mutuo alla cassa depositi e prestiti. Insomma un muro contro muro e una richiesta di risposte ormai non più rinviabile per l'azienda che ieri ha visto riunirsi anche l'assemblea del Cda. Il mutuo resta un punto dolente soprattutto sul fronte dei tempi: il Consiglio di Amministrazione dell'azienda speciale ABC di Latina aveva dato il via libera alla gara europea da oltre 9 milioni di euro per l'acquisto dei mezzi ma la richiesta del mutuo chirografico da 12 milioni di euro, necessarioa ridare linfa ad uno stato del servizio inadeguato e ormai decotto, era stata fatta poco tempo prima. A inizio 2020 la gara non sarà ancora espletata.