C'è voluto qualche decennio, ma adesso la vicenda del terreno delle suore Alcantarine tra viale Cesare Augusto, via Ariosto e via Tasso può dirsi finalmente conclusa.
E' in pubblicazione all'Albo pretorio del Comune la determina con cui viene positivamente conclusa la conferenza di servizi decisoria sulla richiesta di rilascio di permesso a costruire presentata nel 2012 dai proprietari del terreno.
Dopo un iter lunghissimo che ha visto sempre opposti il Comune di Latina e la nuova proprietà dell'area edificabile nel quartiere R2, lo scorso 4 dicembre si è tenuta in Regione l'ultima riunione tra i tecnici, all'esito della quale è stato espresso parere favorevole al progetto proposto ed esaminato. Sul terreno di circa cinquemila quadrati che costeggia viale Cesare Augusto potrà essere realizzato un immobile ad uso residenziale e commerciale, con una quota di alloggi a canone calmierato, così come previsto dal Piano Casa cui il progetto si ispira.
La storia di quell'area trae origine nei primi anni sessanta del secolo scorso, quando il Comune di Latina cedette a titolo gratuito all'ordine delle suore Alcantarine una porzione di terreno con la clausola che vi sarebbe stato realizzato uno studentato. Qualche anno più tardi, il progetto presentato per la costruzione di un asilo non venne accolto dall'amministrazione del tempo, ma l'ordine religioso, anziché provvedere alla richiesta di modifica del progetto e tornare a presentarlo, abbandonarono l'iniziativa, che cadde così nell'oblio.
A riproporre la questione sarebbe intervenuta, negli anni ‘90, la cessione del terreno ad un privato, il quale non avrebbe tardato a manifestare le proprie intenzioni edificatorie.
Secondo il Comune, al di là della proprietà, il terreno di Viale Cesare Augusto andava considerato sottoposto al vincolo della destinazione a servizi generali, e in particolare all'edilizia scolastica, e pertanto andavano ritenuti improponibili progetti per un utilizzo diverso di quell'area.
Una tesi che non ha mai convinto il nuovo acquirente, che facendo leva sul carattere edificatorio del terreno, ha sempre insistito affinché venisse accolto il suo progetto.
Nel 2013, all'esito di una conferenza di servizi che aveva emesso un parere di non ammissibilità riguardo al progetto presentato un anno prima, i proprietari dell'area avevano presentato un ricorso al Tar, che sarebbe stato respinto dai giudici amministrativi nel gennaio 2015. Il caso era quindi finito al Consiglio di Stato, che un anno dopo, nel gennaio 2016, aveva emesso una sentenza con cui riformava la sentenza del Tar. Con quel provvedimento, i proprietari dell'area sono riusciti ad ottenere l'avvio di una nuova conferenza di servizi, che stavolta ha dato loro ragione. Per il Comune di Latina non resta ora che provvedere al rilascio del permesso di costruire perché venga realizzato il progetto già ritenuto idoneo.
E' probabile, ma non scontato, che i proprietari del terreno rinuncino adesso al ricorso pendente dal 2018 innanzi al Tar per il riconoscimento del danno subito a causa dei ritardi imposti dall'amministrazione, e quantificato in circa un milione e mezzo di euro.
Sarebbe davvero una beffa, per l'amministrazione che si è piegata al rilascio di quella concessione, dover subire l'onere di un risarcimento calcolato sulla «resistenza» opposta da diversi sindaci che si sono avvicendati nel tempo.
Il caso
Niente asilo, arriva un centro commerciale nell'area delle suore
Latina - Il 4 dicembre la conferenza di servizi si è conclusa con un parere favorevole sul progetto dei privati proprietari del terreno di viale Cesare Augusto.