Liliana Segre ha annunciato nei giorni scorsi la propria intenzione di rinunciare alla cittadinanza onoraria che le è stata offerta dalla città di Verona. La senatrice a vita, sopravvissuta ai campi di sterminio, ha preso questa decisione dopo che l'amministrazione comunale scaligera ha annunciato l'intitolazione di una via all'ex segretario del Movimento Sociale Italiano Giorgio Almirante. Una situazione che potrebbe ripetersi anche a Latina, dove lo scenario è se possibile anche peggiore. Su queste colonne, già nel giorno in cui il Consiglio comunale di Latina ha deliberato l'intenzione di concedere la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita, simbolo della lotta all'antisemitismo, ricordavamo come fosse abbastanza curioso fare quel passo senza dapprima revocare la prima cittadinanza onoraria assegnata dall'allora Littoria a Benito Mussolini. Tenerle in piedi entrambe, come si vede, sarebbe abbastanza improbabile.
A Verona è accaduto che l'associazione "La città che sale" ha contestato l'intitolazione a Almirante di una via del centro. «Da un lato si dà un riconoscimento ad una donna coraggiosa impegnata contro i rigurgiti di fascismo, dall'altro si sdogana una figura come Almirante, che di questo razzismo omicida fu un accanito e mai pentito teorico, sia da segretario del comitato di redazione della rivista antisemita e razzista La difesa della razza, sia da firmatario del Manifesto della Razza nel 1938».
Liliana Segre, quando è stata informata della scelta del Comune di Verona, ha detto: «Una via Almirante a Verona? Oh, povera strada! Mi chiedo se sia lo stesso Comune. Le due scelte sono di fatto incompatibili, per storia, per etica e per logica. La città di Verona, democraticamente, faccia una scelta e decida ciò che vuole, ma non può fare due scelte che sono antitetiche l'una all'altra. Questo no, non è possibile!»
La linea della senatrice Segre è chiara e inequivocabile. In questo senso anche il Comune di Latina dovrebbe fare una scelta. Contrariamente a Verona, però, Latina ha una storia diversa, che è legata, volente o nolente, al fascismo. Lo testimonia l'architettura, ma anche la toponomastica. Infatti, in città, ci sono strade intitolate a personaggi dell'epoca fascista come Araldo Di Crollalanza o Valentino Orsolini Cencelli. Fanno parte della storia della città, della sua fondazione, dei suoi primi anni. Vanno cancellati con un colpo di penna? Questa è la domanda che dovrebbe porsi chi oggi amministra. Magari memore di quanto accaduto quando è stato deciso di cambiare il nome ai Giardinetti di Latina, che per anni sono stati intitolati al fratello del duce, Arnaldo Mussolini.
Un episodio isolato, a dimostrazione di quanto fosse strumentale, utile solo a creare attenzione e a fare polemica.
La massima assise cittadina di Latina, lo scorso novembre, ha deliberato di concedere la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, senza evidentemente tenere in considerazione le contraddizioni che la città e la sua storia si portano dietro. Ora è la stessa senatrice a vita a chiedere di fare una scelta: lo chiede alla città di Verona ma di fatto lo chiede a tutte le città che intendono concederle la cittadinanza onoraria. Oltretutto a Latina qualcosa di intitolato a Giorgio Almirante già c'è: la rotonda a Borgo Sabotino. Dunque, per la risposta della Segre sulla cittadinanza onoraria non ci sono dubbi: sarà un no, grazie.
Il caso
Cittadinanza onoraria alla Segre... ma c'è anche quella a Benito Mussolini
Latina - La senatrice a vita ha detto "No" a Verona per una via intitolata a Giorgio Almirante. A Latina all'ex segretario Msi è intitolata una rotonda