Di Antonio Pennacchi
"Caro Sandro e cari gli altri,

io purtroppo sto in enorme ritardo con il lavoro e non mi posso permettere, in questa fase, di sottrargli neanche un minuto - come pure dovrei - per scrivere qualcosa contro i quattro incapaci che un destino avverso ha abbattuto non solo sugli alberi, ma sull'intera nostra città.
C'è un genio, all'assessorato all'ambiente, che parla ancora testualmente di essenze "autoctone", pienamente legittimate ad esistere, contro quelle "alloctone", evidentemente destinate, prima o poi, a una sorta di pulizia etnica.
Ecco io vorrei che tu ricordassi, a questa eccelsa testa d'assessore, che sic stantibus rebus la prima cosa che Egli dovrebbe fare è la completa eradicazione dell'Oasi di Ninfa - tutta alloctona - seguita da ogni piantagione di kiwi dell'Agro Pontino, oltre ovviamente alla coltivazione, commercio, vendita o spaccio a qualunque titolo di patate, pomodori, mais, granturco eccetera eccetera, andasse a quel paese tutta la giunta.
Ciao.
Vi rinvio, per conoscenza, a: https://www.huffingtonpost.it/entry/gli-alberi-in-citta-vanno-aumentati-e-ben-tenuti-non-tagliati it_5e3d1331c5b6b70886fd698d?
utm_hp_ref=it-homepage".

Caro Antonio,
mi duole condividere con Te, e con tutti i nostri concittadini che avrebbero voluto continuare a vedere i pini di via Mazzini al loro posto, il senso di una sconfitta totale, dove i vinti, insieme a noi, sono anche gli avversari.