«Il punto è semplice: una fusione avviene su base volontaria, il che vuol dire che sarà necessario il voto delle assemblee degli attuali cinque Consorzi industriali. A cominciare dall'Asi. Ad ogni modo attendiamo la stesura definitiva di tutti gli emendamenti approvati nel collegato». A parlare è il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Il tema è quello della costituzione del Consorzio industriale unico del Lazio. Nei giorni scorsi il consiglio regionale ha votato l'articolo 1, inserito nel collegato. Parliamo di un ente destinato ad accorpare i Consorzi di Rieti, di Roma e Latina, del Sud Pontino, del Cosilam e dell'Asi di Frosinone.

Il nodo, secondo Ottaviani, è rappresentato da un passaggio dell'emendamento approvato nel Collegato. Dove si legge: «In fase di prima applicazione, il Piano regolatore del Consorzio unico è costituito dai piani regolatori territoriali dei Consorzi aderenti e vigente alla data di costituzione del Consorzio unico al sensi dell'articolo 2501 e seguenti del codice civile». L'articolo 2501 del codice civile recita: «La fusione di più società può eseguirsi mediante la costituzione di una nuova società, o mediante l'incorporazione in una società di una o più altre. La partecipazione alla fusione non è consentita alle società in liquidazione che abbiano iniziato la distribuzione dell'attivo». Il Comune di Frosinone circa un anno fa presentò un ricorso contro la costituzione del Consorzio industriale unico del Lazio. Rileva Ottaviani: «La premessa è necessaria. Bisognerà attendere la "collazione" dei vari emendamenti e poi analizzare il testo finale. Ma il punto è che, se l'impostazione è quella che emerge, sarà necessario un voto delle assemblee dei singoli Consorzi per l'adesione al nuovo ente. Su base volontaria quindi, da parte dei singoli soci. Il Comune di Frosinone ha una partecipazione dell'11% all'Asi. Se nel nuovo Consorzio dovessimo avere, faccio un esempio, una quota inferiore al 4%, quale interesse forte dovremmo avere per rimanere? Ma più in generale tutti i soci dei cinque Consorzi attuali saranno liberi di decidere se entrare a far parte o meno del nuovo ente. Aggiungo che auspichiamo certezza interpretativa dalla Regione su questo fatto dell'adesione volontaria. Un passaggio per noi fondamentale, anche per decidere se insistere o meno sul ricorso che abbiamo presentato al Tar».

Salvatore Forte, presidente del Consorzio industriale Sud Pontino, nota: «Ci sono stati diversi passaggi legislativi sulla costituzione del Consorzio industriale unico del Lazio. Bisognerà esaminare il testo finale completo. Ora, ci sono alcuni punti che andranno analizzati. All'inizio nel primo testo si leggeva che la Regione "costituisce" il Consorzio industriale. Ora si usa la locuzione "promuove la costituzione" del Consorzio unico. Certamente il riferimento all'articolo 2501 del codice civile rimanda direttamente al concetto di adesione volontaria al Consorzio unico. È un elemento fondamentale sul quale bisognerà fare chiarezza».