Salvaguardare le piccole e medie imprese. Si può. Come? Con strategiche e prioritarie azioni di politica economica per sostenere il loro sviluppo. Questo il pensiero di Silviano Di Pinto, direttore commerciale e marketing di Confesercenti Nazionale*, da sempre in prima linea per supportare e illustrare le attività.  «In questo contesto - spiega -mi preme sottolineare l'importanza strategica dell'agevolazione del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese, di cui alla Legge 662, che rappresenta uno dei principali strumenti di politica economica a sostegno delle aziende».

Argomenta Di Pinto: «Ma occorre, affinché lo strumento sia veramente un valore aggiunto per le imprese e per la crescita dell'economia del territorio, rimuovere le "asimmetrie informative". Ed è proprio sulla formazione e sulle informazioni che bisogna investire tempo per rendere chiari benefici, oneri e responsabilità». Il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese rappresenta quindi uno strumento importante per lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese e un fondamentale strumento di politica economica a sostegno dello sviluppo del Paese.

«Però è fondamentale, perché lo strumento manifesti i suoi immensi benefici - sottolinea Di Pinto - che le stesse siano portate a conoscenza in maniera chiara e soprattutto corretta del funziona mento, degli oneri e delle responsabilità che ricadono in capo alle imprese, che rappresentano, non dimentichiamolo, i soggetti beneficiari dello strumento». Uno strumento che negli ultimi mesi ha visto due importanti cambiamenti normativi che hanno mutato l'approccio dell'agevolazione nei confronti delle piccole e medie imprese e del sistema bancario: la verifica del requisito di "pmi" e il controllo del programma di investimento e l'entrata in vigore della riforma del Fondo con il passaggio da un sistema di scoring ad un sistema di rating.

Conclude Silviano Di Pinto: «Cambiamenti di metodo e di sostanza che hanno rafforzato concetti quali la dinamicità, territorialità ed approccio "sartoriale e non standardizzato".
Mi auguro che il sistema bancario si faccia portavoce sui territori di questi messaggi perché sto notando che molti gruppi bancari stanno adottando processi standardizzati pericolosi per il sistema imprenditoriale. Mentre il mio plauso va a quegli istituti di credito che hanno investito in risorse e partnership che stanno sostenendo le imprese con un approccio dinamico».

*Silviano Di Pinto è il direttore commerciale e marketing di Confesercenti Nazionale e non di Confcommercio come indicato nella nostra edizione cartacea di oggi. Ci scusiamo con i lettori e con Di Pinto per il refuso*.