Quando i provvedimenti per contenere la diffusione del contagio si sono fatti stringenti e sono stati costretti a chiudere i locali, alcuni ristoratori proprio non ce l'hanno fatta a starsene con le mani in mano mentre, su altri fronti, si combatte l'aspra battaglia al Coronavirus, e allo stesso modo chi ha deciso di continuare a lavorare con altre formule come la consegna a domicilio non ha voluto lasciare soli gli eroi in camice bianco. Così più di qualche chef e pizzaiolo, non solo a Latina, ma anche nei centri periferici, ha deciso di rimboccarsi le maniche per fornire un contributo alla causa prestando il proprio lavoro al servizio di chi è impegnato in prima linea per assistere i contagiati. Si è creato così un movimento spontaneo di persone, tra gestori di ristoranti, trattorie e pizzerie, che si alternano in cucina per offrire ogni sera un pasto caldo a medici e infermieri dell'ospedale Santa Maria Goretti che affrontano il turno di notte.
La solidarietà in queste settimane è emersa in maniera spontanea e genuina, lontano dal clamore. La maggior parte dei ristoratori si è messa a disposizione del personale sanitario in silenzio, evitando di farlo sapere persino ai clienti abituali, ma certe storie fanno bene al morale di una comunità che sta già pagando le conseguenze di una vera e propria emergenza, sul fronte sanitario come sul piano economico.
Le offerte di aiuto sono state numerose finora, e dopo l'autonomia dei primi giorni, quando i primi ristoratori, soprattutto gestori di pizzerie, hanno iniziato a portare le pietanze spontaneamente, la direzione del nosocomio pontino ha iniziato a gestire la solidarietà, soprattutto per evitare che potessero sovrapporsi le offerte, evitando così sprechi. Anche in considerazione del fatto che gli aiuti, non stanno arrivando solo dai ristoratori: non mancano i prodotti inviati da numerosi supermercati della provincia ai diversi presidi sanitari e donazioni di singoli privati.