Non solo Pasqua e Pasquetta in casa. L'emergenza Coronavirus, infatti, pare doversi estendere anche al 25 aprile e al primo maggio - giorni ormai entrati nella tradizione festiva degli italiani soprattutto per gite e scampagnate -, con le chiusure che pare possano estendersi anche fino al 16 maggio.

A parlarne, intervenendo ai microfoni di due diverse radio, è stato il Capo della protezione civile, Angelo Borrelli. In particolare, a "Radio Anch'Io", trasmissione di Rai Radio Uno, ha risposto a una specifica domanda: «Restare a casa anche il primo maggio? Credo proprio di sì, non è una situazione che si risolverà presto - si legge nei lanci d'agenzia -, dovremo essere rigorosissimi e cambieremo anche il nostro approccio con i contatti umani». Poi ha aggiunto a "Circo Massimo", trasmissione di Radio Capital: «Se si faranno tamponi a tappeto, indagini sierologiche e demoscopiche sulla rete di contagi, spetterà agli esperti del comitato-tecnico scientifico deciderlo. E su questo si sta già lavorando. Il 16 maggio potrebbe essere la data giusta per la fase 2? Se l'andamento non cambia, potrebbe essere, come potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati».

«Dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, perché da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2. La situazione attuale,consente di dare un po' di respiro alle strutture sanitarie e alle terapie intensive: si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era molto più forte e comportava sacrifici straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e cura».