In netta contrapposizione rispetto al continuo utilizzo del precariato per fronteggiare la carenza di personale, indirettamente anche per replicare ai precari dell'ospedale Santa Maria Goretti che rivendicano la stabilizzazione a distanza di quasi tre anni dall'assunzione a tempo determinato, ci sono altri infermieri che invocano invece il rispetto della graduatoria dell'unico concorso in vigore nel Lazio per l'assunzione di personale paramedico a tempo indeterminato, quello bandito dall'ospedale romano Sant'Andrea. Da qualche giorno, attraverso i social, sta montando la protesta degli idonei di quel concorso contro la politica che sta dimenticando di smaltire una graduatoria di circa 6.000 professionisti della sanità.
Sulla vicenda delle assunzioni sono intervenuti a più riprese anche i sindacati, ma ora sono direttamente gli infermieri a mobilitarsi e lo stanno facendo attraverso i social network. Molti di loro ci stanno mettendo la faccia, coperta ovviamente dalle mascherine chirurgiche utilizzate in questo periodo praticamente in ogni ambito sanitario, mostrando all'obiettivo della fotocamera un foglio con scritto #scorrimentograduatoria, il motto utilizzato per sintetizzare la loro battaglia insieme allo slogan "no a professionisti usa e getta".
Una protesta cresciuta in questi giorni dal basso, con la convinzione che alcuni precari stanno approfittando dell'emergenza per ottenere ciò che, altrimenti, difficilmente potrebbero invocare in condizioni normali, mentre altri sperano di aggirare il concorso per trovare un'occupazione. Gli idonei del concorso, in sostanza, accusano i precari di pretendere un diritto che spetta prima a loro, entrati a pieno diritto in una graduatoria per l'assunzione a tempo indeterminato. Ma soprattutto gli idonei bocciano la linea varata dal servizio sanitario per rimediare alla carenza di personale, in tempi di Coronavirus, facendo nuovamente ricorso al precariato.