Ad Aprilia scoppia il caso legato ai contributi per aiutare e sostenere gli asili, somme che nella seconda città della provincia potranno essere utilizzati solamente da un «nido». Il bando promosso dalla Regione Lazio prevede infatti dei sussidi per le strutture (pubbliche o private) accreditate con l'amministrazione regionale, il problema è che ad Aprilia c'è solo una struttura  che ha la carte in regola per usufruire dei fondi: l'asilo comunale in via Giustiniano intitolato a Domenico D'Alessio.  Un plesso che, proprio per la sua natura (si tratta dell'unico nido di proprietà comunale), sarà forse uno di quelli che soffrirà meno le conseguenze della crisi. Ed è per questo che tanti operatori della città stanno protestando, informando anche l'amministrazione comunale.  Tra l'altro proprio nei giorni scorsi diversi titolari di nidi, scuole per l'infanzia e doposcuola  hanno sottoscritto l'appello al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, per chiedere il rimborso delle rette mensili non incassate a seguito del lockdown e misure di sostegno, come la possibilità di poter usufruire della cassa integrazione. Un appello su base regionale firmato anche da diverse attività di Aprilia (Fate e Folletti,  Hakuna Matata, doposcuola il Girasole, Mirò 2, lo Scarabocchio e l'Antica Culla) per cercare di smuovere la situazione.  Per questo il sindaco Antonio Terra si sta attivando per capire come poter aiutare queste realtà in difficoltà. «Il problema principale - afferma il primo cittadino - riguarda il fatto che il contributo agli asili verrà riconosciuto solo agli enti accreditati, ma al momento ad Aprilia abbiamo solo una realtà. Non so perché gli altri nidi non abbiano mai avviato la procedura, forse per questioni burocratiche, di certo a Latina la situazione non è questa. Perciò mi sto interessando della vicenda perché non possiamo permettere che un settore così importante della città vada in crisi, a giorni mi confronterò con l'Anci Lazio e la Regione per cercare delle possibili soluzioni per le strutture non accreditate».