Sono davvero tantissime, in Italia, le persone che intendono proporsi come volontari per la sperimentazione umana del candidato vaccino anti Coronavirus. Lo ha spiegato ieri mattina, intervenendo ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'amministratore delegato della Takis, ossia l'azienda biotech con sede a Castel Romano (il polo industriale di Roma, al confine con Pomezia) che sta sperimentando sugli animali cinque candidati vaccini, con l'obiettivo di restringere a due i possibili antidoti, che poi saranno testati in vitro allo Spallanzani prima del passaggio sull'uomo.
«Da quando abbiamo iniziato questo progetto di sviluppo del vaccino siamo stati contattati da tantissime persone, tanti volontari che vorrebbero essere fra i primi a vedersi iniettare questo vaccino - ha sottolineato Luigi Aurisicchio alla radio, come riporta l'Ansa -. Stiamo valutando in questi giorni il profilo ideale dei volontari su cui testare il vaccino: in questa prima fase devono essere persone comprese fra i 18 e i 50 anni, negative al test sierologico per Covid-19 e senza altre patologie che potrebbero modificare la risposta immunitaria».
Il candidato vaccino della Takis, infatti, sarà al 100% italiano e, di conseguenza, i possibili volontari saranno scelti dai centri clinici disseminati sul territorio nazionale che prenderanno parte alla sperimentazione.