Annibale trascorrerà il primo maggio a casa. Si è lasciato Padova alle spalle, percorre sul suo tir l'Autostrada A4, rientra verso Bergamo, arriverà dalla moglie e la figlia a Rogno, a due passi dal Lago di Iseo, prima del tramonto. «Torno giù da voi tra una ventina di giorni dai», garantisce. Ma cosa c'entrano un camionista della provincia di Bergamo, una tavola calda, una donna di Velletri, i social e Latina? Annibale Beretta, più semplicemente Berry nel mondo dei camionisti, trasporta bombole di ossigeno e azoto al volante del suo Iveco bianco. Un colosso. Berry viaggia spesso sull'Appia, in particolare quando dalla Lombardia deve andare a Pignataro in provincia di Caserta. E' un viaggio lungo che ha bisogno di soste, tra le quali una classica con cadenza precisa, sempre nella stessa tavola calda sull'Appia, a Tor Tre Ponti, dove c'è anche un'area di servizio.
Una abitudine che è andata avanti per anni. Annibale arrivava nel pomeriggio, prendeva qualcosa, si faceva un aperitivo, andava a cena lì vicino, poi si metteva a dormire nella cabina del suo tir ed era pronto a ripartire il giorno dopo. Eleonora Primiero, 36 anni di Velletri, è la titolare di quella tavola calda sull'Appia. Dopo aver chiuso l'attività per l'emergenza del virus, non vedendo più Annibale ha pensato a tutto e così si è messa alla ricerca di quel signore educato, gentile che al bancone quando ordinava una brioche - come si chiama il cornetto al Nord - e un cappuccino, parlava dei suoi affetti.
Eleonora di quel signore sempre curato e dall'animo sensibile sapeva soltanto il nome, Annibale, e che era di Bergamo e faceva il camionista sul suo tir bianco. La donna non si è persa d'animo e ha lanciato un appello sui social per rintracciarlo. «E' una cosa che avrei fatto comunque anche senza pandemia, a volte mi vengono in mente delle persone e le cerco. Nella mia vita, in un momento particolare, ho conosciuto questa persona sempre con il sorriso, che con i suoi racconti, la sua simpatia e la voglia di vivere rappresenta un esempio. Avevo pensato al peggio e l'ho cercato», racconta lei. «Non mi aspettavo la telefonata dell'Eleonora - ha detto Annibale - mi ha fatto molto piacere». Nei giorni in cui Bergamo piangeva ogni giorno centinaia di vittime, Eleonora si è preoccupata di Berry. «Nooo... non pensavo a questa sorpresa - racconta il camionista - mi fermavo spesso lì: c'è un'area anche molto grande con un parcheggio dove riposare, era una tappa obbligata. E chi si immaginava una telefonata!». Berry alla fine è stato rintracciato e per lui è un regalo bellissimo. Tutto è nato proprio dall'Appia.
«La nostra è una strada sempre molto trafficata. Abbiamo conosciuto Annibale che si fermava spesso da noi - racconta Eleonora - poi quando abbiamo chiuso - era l'undici marzo - non lo abbiamo più visto e siamo stati in pensiero». Le notizie che arrivavano dalla Lombardia e in particolare da Bergamo erano terribili. Chissà se è successo qualcosa, si è chiesta la titolare della tavola calda. «Ho pensato di scrivere su Facebook, visto che lo usano in tanti, e ho lanciato un appello. Come è andata? In tre ore sono riuscita a trovarlo, mi ha contattato il nipote che casualmente aveva letto il mio messaggio, che ha iniziato a rimbalzare da una pagina all'altra». La storia, scritta nei giorni scorsi dal Corriere di Bergamo, impone molte riflessioni. «E' uno spiraglio di luce - ricorda Eleonora - con questa pandemia ci siamo dovuti fermare e riflettere, abbiamo riavvolto il nastro. Annibale quando stava da noi parlava solo della sua famiglia e quando sei lontano da un affetto vero, ne parli per cercare di tenerlo vivo». Annibale quasi non riesce a descrivere l'emozione che ha provato. Lo scorso 28 marzo ha compiuto 61 anni, è su un camion dal 1981 e non ha mai fatto il conto dei chilometri percorsi. «Non lo so. Allora... la media di 500 al giorno per cinque volte alla settimana e dal 1981, faccia lei», dice. «Sì, in tanti anni non mi è mai successa una cosa bellissima come questa, è un gesto di profonda umanità».