C'è un luogo nel sud profondo della provincia di Latina che si chiama Ventosa, una piccolissima frazione dove molti oggetti della vita quotidiana, per secoli, sono stati realizzati con lo strame, un'erba particolarmente resistente e a costo zero, in quanto tipica della zona. Lo strame viene utilizzato anche nei dintorni, un po' in tutto il circondario ma Ventosa ne resta in qualche modo il simbolo geografico. Un materiale povero riscoperto da una stilista del sud pontina, Lisa Tibaldi, la quale ha riproposto con lo strame una serie di oggetti contemporanei riadattati alla moda. E adesso proprio lei ha riconvertito la sua produzione di moda e ha cominciato a realizzare mascherine con lo stesso brand e la medesima passione, senza mai dimenticare la sostenibilità ambientale. E lo strame. nasce così il progetto #Amolamiaterra, che è anche il logo delle mascherine.

«Mascherine e guanti sono stati inseriti di prepotenza nel nostro outfit quotidiano, creandoci non pochi problemi nella scelta del look. - dice la stilista - I dispositivi di protezione personale classici (mascherine di tipo chirurgico e guanti) sono monouso, per cui non riutilizzabili e ad elevato impatto inquinante, come già segnalato anche dal WWF Italia. Per questo credo che bisognerà trovare una soluzione che sia sostenibile sul piano ambientale oltre che utile per i cittadini». Fino a ieri, o meglio fino all'inizio dell'emergenza, Lisa Tibaldi produceva accessori moda ecosostenibili; adesso ha riconvertito la sua originaria produzione per l'emergenza sanitaria realizzando mascherine riutilizzabili. Il green mood dell'azienda pontina, unita ad uno studio sui tessuti e sul loro minor impatto ambientale, hanno portato l'azienda ad optare per la produzione di mascherine ottenute con materiali sanitizzabili, seguendo sempre il Protocollo nazionale imposto dal Politecnico di Milano.

Le mascherine, realizzate con materiali rigorosamente Made in Italy, vengono fornite imbustate singolarmente con etichettatura riportante l'intestazione aziendale, i riferimenti normativi, la tipologia, le istruzioni di smaltimento, il lotto e la data di riferimento di produzione. Il messaggio dell'iniziativa, divenuta anche un percorso economico, è quello di seguire scrupolosamente le misure di protezione senza dimenticare l'ambiente e tenendo presente che mascherine e guanti monouso se non smaltiti correttamente possono creare gravissime forme di impatto ambientale.