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Giudiziaria

Morti da Covid nella Rsa, la Procura ipotizza l’omicidio colposo

A novembre il Gup sarà chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per la dirigente sanitaria e il responsabile legale della società

procura latina

La Procura di Latina ha ipotizzato un'accusa di omicidio colposo nei confronti del direttore sanitario e del rappresentante legale della RSA di Cori, a seguito della morte di cinque ospiti della struttura durante la pandemia da Covid-19. L'inchiesta è partita dopo le denunce dei familiari delle vittime, che avevano contratto il virus all'interno della RSA e sono decedute a causa di polmonite interstiziale.

Le accuse riguardano negligenza, imprudenza e imperizia nella gestione dell'emergenza sanitaria. Tra le violazioni contestate, ci sono il mancato uso di dispositivi di protezione, la mancanza di formazione del personale, l'assenza di controlli della temperatura e la mancata creazione di percorsi separati per limitare i contagi. Inoltre, si accusa la struttura di non aver isolato i nuovi ospiti e di aver permesso visite di familiari in momenti critici.

La direttrice sanitaria è anche accusata di non aver valutato adeguatamente le condizioni cliniche di alcuni pazienti, omettendo di trasferirli in ospedale per ricevere ossigenoterapia tempestiva, che avrebbe potuto salvarli. Il 22 novembre il Giudice per l'udienza preliminare deciderà sul rinvio a giudizio.

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