La percentuale è alta e inaspettata anche se non raggiunge i numeri di Caltanissetta o Palermo. Nel distretto della Corte d'Appello di Roma che riguarda il Tribunale di Latina, il 28% degli avvocati ha chiesto i 600 euro nel periodo di emergenza per il Covid 19. E' un dato significativo e che testimonia le criticità di una categoria che spesso è stata etichettata con il falso mito della bella macchina. A Latina, uno tra i Fori più importanti del Centro Italia con quasi 2mila iscritti, come è emerso anche nelle scorse settimane molte toghe hanno chiesto un sussidio non riuscendo a trovare strade alternative a fronte di molte spese e scadenze e una vita oltre che professionale anche familiare che è completamente cambiata. Pochi giorni fa era stato il commissario dell'Ordine degli avvocati Giacomo Mignano a sottolineare il grande aumento di richieste per il gratuito patrocino: termometro dello stato in cui si trovano molti professionisti del capoluogo. La crisi riguarda in particolare il segmento medio dell'avvocatura ma non solo, anche altri professionisti hanno dovuto tirare la cinghia e di questo passo le prospettive sono nere.
«Moltissimi clienti che dovevano pagare tra febbraio e maggio, hanno perso il lavoro, altri sono in cassa integrazione e alla fine ovviamente hanno rimandato il pagamento», spiega una toga che ha quasi 50 anni e preferisce mantenere l'anonimato.
Lo stop delle udienze e a seguire quindi il rinvio di una lista lunghissima di procedimenti, la maggior parte, sia penali che civili, hanno prima rallentato e poi paralizzato in molti casi l'attività negli studi.
«La situazione è critica, da marzo siamo fermi, non abbiamo preso soldi e ci sono state soltanto spese. Qualcuno dirà ma guadagno molto, non è così e non è tutto oro quello che luccica - dice un altro avvocato di mezza età del settore penale - in uno studio ci sono i collaboratori, l'affitto da pagare e altre spese, se qualcosa si inceppa diventa tutto più difficile, le entrate da marzo sono state pari a zero e ho dovuto prendere molto dai mie risparmi, frutto di tanti sacrifici».
Da marzo c'è chi non ha visto niente, zero. I primi soldi venerdì «Quanto? Erano 300 euro di anticipo spese», dice un altro avvocato del Foro.
L'indagine del Consiglio Nazionale Forense ha permesso di mettere a nudo i primi effetti della crisi che si sono abbattuti nel mondo dell'avvocatura: a Latina e provincia potrebbe lasciare un segno profondo.
Alcuni professionisti che non sono nomi di grido ma che comunque lavorano e vivono solo ed esclusivamente di piccole o medie cause, da due mesi stanno convivendo con una situazione impensabile fino a pochi mesi fa
Il caso
Latina, emergenza Covid: anche gli avvocati chiedono i 600 euro
Latina - Nel distretto della Corte d'Appello sono il 28%. Una toga: da marzo non vediamo soldi