Un Quattro Novembre diverso da tutti gli altri ricordato con una cerimonia sobria, e organizzata nel rispetto del distanziamento, che si è svolta ieri mattina all'interno del Parco «Falcone e Borsellino», come da tradizione. Una commemorazione voluta dalla Prefettura di Latina e alla quale hanno preso parte le autorità civili, militari e religiose nel segno della memoria e della riconoscenza condivisa, che è il senso del «Giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle forze armate».

All'evento, come stabilito dalle disposizioni governative, erano presenti i comandanti territoriali delle forze armate, il questore di Latina, Michele Spina, il sindaco della città, Damiano Coletta, oltre ovviamente al Prefetto di Latina Maurizio Falco. La cerimonia ha avuto inizio con l'Alzabandiera sulle note dell'Inno di Mameli, ed è proseguita con la deposizione della corona commemorativa presso il Monumento ai caduti. Il Prefetto, Maurizio Falco, ha ringraziato le autorità presenti auspicando di «tornare presto a condividere con l'intera cittadinanza momenti di così elevato significato storico e valoriale per il nostro Paese».

Come si sa, infatti, la festa del 4 Novembre ha un alto valore simbolico: si ricorda l'Unità nazionale in seguito l'annessione di Trento e Trieste al Regno d'Italia, ed è altresì la Giornata delle forze armate, poiché proprio quegli ultimi giorni di guerra vennero dedicati alla commemorazione di tutti i soldati morti. Il tratto distintivo è sempre stata la partecipazione delle scolaresche, i bambini delle elementari cui andava il messaggio più diretto sul significato della ricorrenza che fino ad alcuni anni fa era anche giorno festivo in calendario. La necessità di rispettare le norme anticovid ha tolto la parte più in evidenza della ricorrenza lasciandone intatta l'emozione dei gesti simbolici come la deposizione della corona dedicata tutti i caduti in guerra che resta un momento di fondamentale condivisione dei valori e dello spirito nazionale. Il silenzio di ieri mattina nel parco comunale ha, di fatto sottolineato, la fase di particolare emergenza che si sta vivendo in questo momento nel quale è praticamente impossibile replicare con i modi di sempre qualunque manifestazione, anche la più sentita e condivisa.