Due anni con la sospensione della pena. E' questa la sentenza emessa ieri pomeriggio dal Tribunale di Latina nei confronti di un uomo di origine romena, Ovidiu P, queste le sue iniziali, 34 anni, residente a Latina, già conosciuto nella banca dati delle forze dell'ordine per altri reati in questo caso di natura predatoria. L'uomo era accusato di abusi sessuali sulla figlia di un amico, una ragazza che all'epoca dei fatti aveva 21 anni. L'episodio che ha portato a processo l'imputato, era avvenuto durante una festa di compleanno che si era svolta in un bar ristorante del capoluogo pontino nel maggio del 2014.
In quell'occasione al party oltre alla ragazza c'era anche l'imputato e altri connazionali e il 34enne ad un certo punto ha deciso di seguire la giovane in bagno e quando è riuscito a bloccarla, ha iniziato a toccarla e palpeggiarla nelle parti intime tentando anche in diverse occasioni di baciarla.
La ragazza ha reagito e una volta che si era ripresa dallo choc, non ci ha pensato su due volte e ha raccontato tutto al papà che non credeva a quello che era accaduto. Si era sentito tradito anche per il rapporto di fiducia che aveva con il 34enne.
A quel punto padre e figlia sono andati in Questura a Latina e hanno presentato una dettagliata denuncia e davanti agli investigatori, la vittima degli abusi, ha ripercorso i fatti raccontando quello che era successo, comprese le modalità del violento approccio del 34enne.
Le dichiarazioni della giovane vittima hanno rappresentato una prova per l'accusa che aveva portato la Procura a indagare a piede libero il 34enne. Una volta che erano state concluse le indagini e dopo l'udienza preliminare, il giudice del Tribunale aveva accolto le risultanze dell'accusa disponendo il giudizio.
Ieri davanti al Collegio Penale composto dai giudici Laura Morselli, Francesca Coculo e Simona Sergio, si è svolto l'ultimo atto del processo: in aula il pubblico ministero Daria Monsurrò ha ricostruito i fatti e al termine della sua requisitoria ha chiesto per l'imputato la condanna a tre anni di reclusione, mentre la difesa rappresentata dall'avvocato Amleto Coronella ha cercato di scardinare le accuse.