Avevano legato e rapinato la coppia di coniugi propietari del Golf Club di Aprilia, nella loro villa in via della Cogna. Erano in 5, che, dopo aver legato con alcune fascette i coniugi ed un custode cingalese asportavano denaro, preziosi ed una pistola Glock legalmente detenuta dal proprietario di casa.
Ora sono finiti in manette, dopo una lunga indagine dei carabinieri. Si tratta di Romolo Esposito, 69 anni, residente a Vetralla Argentino Esposito, 35 anni, residente a Vetralla Angelo De Colombi, 38 anni, residente a Fiumicino Dinusha Kasun Mihindukulasuriya, 33 anni dello Sri Lanka, residente a Ostia Redzep Bajrami, 33 anni, originario della Macedonia, residente a Montefiascone Cemp Debarre, 36 anni, Bologna. Mentre il basista, Supun Dawatage, che si è suicidato dopo una perquisizione del 9 marzo del 2021, era il custode che venne legato ma poi portato nel suo alloggio per far finta che fosse vittima anche lui salvo poi aver scoperto essere complice dei coi banditi tra cui c'è anche un suo lontano parente
I carabinieri del Norm di Aprilia ricostruiscono nei minimi particolari la dinamica della rapina si sviluppava in due fasi: mentre due dei cinque rapinatori si trattenevano presso la tenuta a sorvegliare le vittime, altri tre, con l'autovettura rapinata alla coppia, successivamente data alle fiamme, si recavano presso l'abitazione romana delle vittime, in via Basento, ove asportavano dall'interno di una cassaforte gioielli del valore complessivo di circa 20.000 euro, un orologio del valore di circa 1.500 euro e denaro contante ammontante a circa 6.000 euro.
Il dispositivo di video sorveglianza installato all'interno dell'abitazione (con registrazione video e audio) permetteva di accertare come i rapinatori rimasti presso la villa e quelli andati a Roma avessero avuto contatti telefonici proprio durante le fasi della rapina.
Sulla base di questo primo elemento investigativo, veniva avviata una minuziosa indagine grazie alla quale sono state estrapolate alcune utenze verosimilmente utilizzate dai rapinatori e soprattutto emergevano i contatti fra dette utenze ed il guardiano, grazie alle quali si accertavano stretti contatti con un connazionale residente nella zona di Acilia.
Lo sviluppo della manovra investigativa permetteva, attraverso una puntuale attività di analisi dei flussi di comunicazione, di individuare un gruppo di malviventi gravitanti nell'alto Lazio, in particolare nel viterbese.
La ricostruzione delle dinamiche di relazione tra le utenze emerse, consentiva di comprendere come il custode (che è stato accertato frequentare pregiudicati locali, nonché fare uso di stupefacenti) avrebbe svolto il ruolo di basista, mentre la rapina sarebbe stata materialmente perpetrata da una batteria di rapinatori con l'ausilio di un altro cingalese residente nella zona di Acilia.
La collaborazione con i militari del Nucleo Investigativo di Viterbo e la visione dei sistemi di video sorveglianza del luogo ove era stata consumata la rapina consentivano di identificare tutti i malviventi. Grazie a questi riscontri investigativi si iniziava una attività tecnica che si avvaleva anche della collaborazione del Raggruppamento CC Investigazioni Scientifiche di Roma, Sezione di Fonica, Audiovideo e Informatica al fine di comparare le voci acquisite dai sistemi di video registrazione con quelle reali, le cui immagini venivano nitidamente esaltate al fine di ottenere una comparazione univoca con gli indagati.
In arresto gli autori di una efferata rapina, con tanto di sequestro di persona, ai danni dei proprietari del Golf Club di Aprilia nell'estate del 2020. Sono sei le persone raggiunte dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita questa mattin Dalle prime ore dell'alba, nella giornata odierna , a Vetralla (VT), Montefiascone (VT), Bologna (BO), Acilia (RM) e Fiumicino (RM) dai Carabinieri della Sezione Operativa del NORM del Reparto Territoriale di Aprilia. I soggetti, come detto, sono ritenuti responsabili, a diverso titolo, dei reati di rapina in abitazione in concorso, sequestro di persona aggravato e danneggiamento seguito da incendio. L'indagine, convenzionalmente denominata "OASI", ha consentito la disarticolazione di un sodalizio criminale specializzato nella consumazione di "rapine in villa", la cui efferatezza aveva terrorizzato, in particolar modo, i proprietari del club, una facoltosa coppia di immobiliaristi romani, rappresentando un potenziale pericolo anche per i residenti della zona.
di: La Redazione