E' stata rinviata al 12 gennaio l'udienza in Tribunale a Latina nel processo dove viene contestata dalla Procura l'aggravante dell'odio razziale nei confronti di cinque persone, residenti tra Sermoneta, Sezze e Latina. Sono imputate per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. I fatti risalgono al luglio del 2020 sul social network Facebook e riguardano il Campo di Castel Romano sulla Pontina. «Bruciatelo» e poi: «Buttate del napalm, via tutti». I fatti erano avvenuti in occasione del mancato sgombero dell'area e commentando la notizia riportata da un sito sul gruppo Facebook chiamato Latina Degrado Urbano (versione non politicizzata) erano comparsi diversi messaggi molto pesanti. I post sono finiti sotto la notizia: «Campo Nomadi a Castel Romano, si attendeva l'esercito ma arriva lo sgombero. La Regione incalza».
La conclusione degli inquirenti è stata una: questi commenti hanno istigato a commettere violenza o atti di provocazione per motivi razziali, etnici nazionali e gli autori dei post - ha aggiunto il pm - hanno fatto propaganda di idee fondate sulla superiorità e sull'odio razziale. Nell'inchiesta erano state indagate anche due donne, identificate insieme agli altri presunti responsabili nel corso degli accertamenti della Polizia Postale, delegata dal pm Claudio De Lazzaro, titolare dell'inchiesta.
Cronaca
Insultano i rom su un gruppo Facebook, in 5 finiscono a processo
Latina - Nel processo viene contestata dalla Procura l’aggravante dell’odio razziale per alcuni utenti del gruppo Latina Degrado Urbano (versione non politicizzata)