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Un privato contro il progetto "A gonfie vele": si va al Tar

La società che voleva costruire accanto all'Icos chiede al Tar di annullare gli atti del Commissario

Un privato contro il progetto "A gonfie vele": si va al Tar

Il progetto «A gonfie vele, in direzione ostinata e contraria», ossia il restyling del rudere ex Icos e relativa area circostante, rischia di saltare. Per un difetto di legittimità della procedura seguita nell'approvazione da parte del Comune di Latina. Per ora se ne deve occupare il Tribunale amministrativo cui si è rivolta una società privata che deve costruire nella particella adiacente. Si tratta della «Nuova Residence srl» con sede a Latina Fiori, rappresentata dall'avvocato Fabio Raponi che chiede l'annullamento della deliberazione del Commissario straordinario del Comune di Latina approvata il 18 novembre 2022 inerente, appunto, il progetto «A gonfie vele», nome mutuato dalle vele rappresentate dalle case popolari che si trovano a pochi metri, oltre il nastro della Pontina e che sono diventate famose per lo stato di degrado e per la presenza di una importante piazza di spaccio, nonché teatro di un video realizzato proprio lì dalle giovani leve dei clan locali e che, quando fu pubblicato, ha fatto molto discutere. Prima ancora, a marzo 2021, c'era stata una delibera di Giunta con cui fu approvato il progetto di fattibilità. Ma il problema è che questo piano «disturba», nel senso originario del termine, la Nuova Residence che è proprietaria di un lotto di terreno di circa 4000 metri quadri in viale Pier Luigi Nervi «oggetto di istanza di permesso a costruire» depositato il 25 maggio 2017, su cui il Comune ha avviato il procedimento sotto la responsabilità del geometra Alessandro Santarello. La Nuova Residnce, stante la mancanza di vincoli sul terreno e l'assenza di un diniego espresso da parte dell'amministrazione, ha richiesto l'adozione di un provvedimento specifico che le consentisse di costruire. Nelle more è arrivata l'approvazione del progetto «A gonfie vele» da parte del Commissario e la società che ha presentato ricorso al Tar afferma che solo in quel momento, ossia ad ottobre scorso, è venuta a conoscenza del fatto che l'insediamento di riqualificazione dell'area «interferisce col progetto edificatorio pendente e ne impedisce la realizzazione, oltre a pregiudicare anche ulteriori diverse proposte edificatorie». L'ente di piazza del Popolo difende il proprio operato e la legittimità degli atti, oltre che il prevalente interesse pubblico a risanare il rudere ex Icos su quello privato di consentire un altro gruppetto di palazzine private con vista sull'Icos devastato e i lotti dell'Ater. Uno degli ultimi atti firmati dal Commissario Carmine Valente prima di lasciare il Comune di Latina è stato infatti quello di incaricare gli avvocati Francesco Cavalcanti e Alessandra Muccitelli di costituirsi nel giudizio avviato dalla Nuova Residence e contestare l'istanza di annullamento della delibera, dunque dell'intero progetto. In questo procedimento, in fondo, non si stanno confrontando soltanto due scelte urbanistiche per la città, ma due filosofie. Una di recupero di un tessuto sociale e urbano messo molto male, l'altra di continuare a tirare su metri cubi per case private.

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