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Il fatto

Processo Purosangue Ciarelli, chieste dall'accusa quattro condanne

Lunga requisitoria del pm Luigia Spinelli che ha ricostruito le condotte degli imputati

Processo Purosangue Ciarelli, chieste dall'accusa quattro condanne

Chiesti oltre 30 anni complessivi di condanne nel processo Purosangue Ciarelli dove agli imputati viene contestata a vario titolo l'aggravante del metodo mafioso. Ieri mattina in Tribunale a Roma davanti al gup Rosalba Liso.

Nel corso della sua lunga requisitoria, il magistrato inquirente Luigia Spinelli (nella foto) ha ripercorso la genesi dell'inchiesta. Ha ricostruito sotto il profilo storico e giuridico gli equilibri criminali a Latina da oltre 10 anni a questa parte:

Il pm ha messo in luce la paura delle vittime di denunciare gli episodi di violenza e il fondato timore di subire ripercussioni. Queste le richieste: 12 anni per Roberto Ciarelli, chiesti 6 anni e sette mesi per Maria Grazia Di Silvio, per la figlia Valentina Travali e per Francesco Iannarilli.

In aula hanno poi parlato le parti civili, il Comune di Latina, rappresentato dall'avvocato Egeo e l'Associazione Caponnetto rappresentata dall'avvocato D'Amico. A vario titolo i reati ipotizzati sono: estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni. Nell'inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Latina e coordinata dalla Dda, sono finite anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Il 3 luglio la parola al collegio difensivo a seguire la sentenza. 

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