Il fatto
09.06.2023 - 08:43
Chiesti oltre 30 anni complessivi di condanne nel processo Purosangue Ciarelli dove agli imputati viene contestata a vario titolo l'aggravante del metodo mafioso. Ieri mattina in Tribunale a Roma davanti al gup Rosalba Liso.
Nel corso della sua lunga requisitoria, il magistrato inquirente Luigia Spinelli (nella foto) ha ripercorso la genesi dell'inchiesta. Ha ricostruito sotto il profilo storico e giuridico gli equilibri criminali a Latina da oltre 10 anni a questa parte:
Il pm ha messo in luce la paura delle vittime di denunciare gli episodi di violenza e il fondato timore di subire ripercussioni. Queste le richieste: 12 anni per Roberto Ciarelli, chiesti 6 anni e sette mesi per Maria Grazia Di Silvio, per la figlia Valentina Travali e per Francesco Iannarilli.
In aula hanno poi parlato le parti civili, il Comune di Latina, rappresentato dall'avvocato Egeo e l'Associazione Caponnetto rappresentata dall'avvocato D'Amico. A vario titolo i reati ipotizzati sono: estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni. Nell'inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Latina e coordinata dalla Dda, sono finite anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Il 3 luglio la parola al collegio difensivo a seguire la sentenza.
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