Il fatto
14.06.2023 - 16:56
Sono accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti Patrick Mauriello, di 29 anni, Emanuele Di Pasquale di 47, e Andrea Meneghello, 44enne. I primi due sono stati arrestati in Portogallo, il terzo direttamente ad Ardea: tutti e tre sono residenti nel territorio ardeatino. Meneghello in passato è stato anche, per un breve periodo, consigliere comunale ad Ardea.
Le manette sono scattate dopo il sequestro di quaranta chili di cocaina avvenuto all'aeroporto di Montevideo, in Uruguay, nell'ambito dell'operazione antidroga denominata Iris e condotta tra il paese sudamericano, Portogallo, Spagna e Italia.
Le indagini sono state avviate il 24 maggio scorso dalle autorità uruguayane e sviluppate in cooperazione internazionale, con i colleghi portoghesi, spagnoli ed italiani, dopo il rinvenimento dei 40 chili di polvere bianca nascosti in 6 tavole da surf spedite da un cittadino italiano in Portogallo, e dal Pese Lusitano destinate in Italia. Le autorità uruguayane hanno inoltrato una richiesta di consegna controllata internazionale al Portogallo, con il contestuale interessamento dell'Italia.
La strategia operativa condivisa tra i Paesi interessati, hanno reso noto gli investigatori italiani, ha permesso il buon esito della consegna controllata internazionale, con l'arresto a Lisbona, il 7 giugno, da parte della polizia portoghese, di Patrick Mauriello ed Emanuele Di Pasquale indagati per traffico internazionale di stupefacenti, mentre ad Ardea è stato arrestato Andrea Meneghello colpito da un mandato di cattura internazionale delle autorità uruguaiane, eseguito dalle Squadre mobili di Reggio Calabria e di Roma, coordinate dallo Sco. La droga dal Portogallo era destinata proprio a Reggio Calabria. «Si tratta di un'operazione importante per l'Uruguay e per l'Italia perché conferma l'importanza della cooperazione internazionale a livello giudiziario ed investigativo - ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri - I rapporti di cooperazione tra la Procura della Repubblica di Reggio Calabria e la polizia giudiziaria uruguaiana risalgono nel tempo ed hanno prodotto risultati importanti. Dobbiamo ringraziare gli investigatori dell'Uruguay, del Portogallo e della Spagna che ci hanno coinvolti in questa operazione».
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