Edilizia allegra
15.06.2023 - 15:51
Mentre sono a buon punto i lavori di realizzazione della media struttura commerciale all'angolo tra via del Lido e via Ferrazza, vige ancora un imbarazzante silenzio, in Comune, sulla variante urbanistica che ha consentito di autorizzare l'edificazione dei tre capannoni per una superficie complessiva di cinquemila metri quadrati. Parliamo del silenzio utilizzato dall'ufficio tecnico comunale quando un cittadino formalizza una richiesta d'accesso agli atti: se in precedenza la documentazione era stata negata a un confinante che si era dovuto rivolgere prima al Tar e poi al Consiglio di Stato per vedersi riconoscere un diritto innegabile, di recente anche un operatore commerciale dello stesso quartiere ha dovuto ricorrere alla giustizia amministrativa perché negli uffici di piazza del Popolo nessuno ha risposto alla sua istanza entro i termini di legge.
Una strategia irriverente, quella dell'ente municipale, che può essere interpretata in una sola maniera: di regolare c'è ben poco nella manovra che ha consentito di concedere il permesso a costruire per l'area un tempo vincolata all'hotel Garden, una licenza arrivata in seguito all'archiviazione di un'inchiesta che non aveva fatto emergere responsabilità penali attorno alla volontà politica, ma solo perché non si era ancora concretizzato un reato. Coloro i quali finora si sono presentati in Comune per esercitare il diritto di visionare gli atti, sentendosi danneggiati dalla presenza dei nuovi volumi commerciali, evidentemente vogliono sapere cosa sia successo dopo l'archiviazione dell'indagine, capire come abbiano fatto i tecnici del Comune a varare un progetto zeppo di criticità.
Del resto le anomalie sono piuttosto evidenti. Prima di tutto sull'area interessata dai lavori esisteva un bosco tutelato che è stato espiantato senza alcuna autorizzazione né misure compensative. Oltretutto il progetto considera via Ferrazza, complanare della statale Pontina, come un asse viario di comunale, mentre è una pertinenza dell'arteria statale e ciò comporta che uno degli edifici che compongono il complesso commerciale è stato costruito in area vincolata. Di conseguenza l'allargamento del passo carrabile dichiarato esistente e l'apertura di quello nuovo, entrambi su via Ferrazza, sono stati concessi dal Comune e non dall'ente proprietario, che è l'Anas, quindi sono da considerarsi illegittimi e il nuovo passo carrabile si trova a una distanza dal primo non consentita, quindi ulteriormente irregolare. Dubbi poi emergono sul rispetto dell'angolo di visibilità in prossimità della rotatoria. Elementi, questi, che da soli valgono la perplessità sulla natura dei permessi rilasciati.
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