I fatti
28.06.2023 - 10:30
Gli investigatori della Polizia hanno già ascoltato una serie di persone informate sui fatti nell'ambito della nuova inchiesta sull'agguato, a colpi di pistola, consumato la notte dell'undici gennaio 2010 in viale Petrarca ai danni di Paolo Celani, morto sei mesi dopo per i postumi di uno degli interventi chirurgici ai quali era stato sottoposto in seguito al ferimento. I detective della Squadra Mobile diretti dal vice questore aggiunto Mattia Falso hanno avviato infatti una serie di accertamenti per verificare le dichiarazioni rese dal collaboratore Andrea Pradissitto, fino al giorno del suo pentimento legato allo stesso ambiente criminale di riferimento di Celani, vale a dire il clan Ciarelli.
L'inchiesta bis è entrata ormai nel vivo e nelle prossime settimane i poliziotti della Questura continueranno ad ascoltare persone che possono riferire circostanze utili a chiarire quanto accaduto tredici anni fa, ossia offrire i riscontri necessari a confermare le rivelazioni di Pradissitto: tra i primi verbali degli interrogatori che ha sostenuto, finiti nelle inchieste degli ultimi due anni, trapela che il pentito potrebbe essere a conoscenza di particolari inerenti al ferimento mortale di Paolo Celani, ma cosa sia stato in grado di svelare non è ancora chiaro. Di sicuro è il punto di vista offerto da chi era schierato dalla stessa parte della vittima, sebbene nel frattempo Pradissitto potrebbe avere appreso altri particolari dalle persone che ha incontrato durante la sua detenzione, durata quasi dieci anni. Anzi, non è escluso che il collaboratore di giustizia avesse appreso informazioni direttamente dalla vittima, che in un primo momento sembrava avere superato i postumi del ferimento.
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