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Compagne di classe spogliate con l'app "Bikinioff", studenti indagati

In una scuola vicino Latina sono arrivate alcune segnalazioni. Il caso finito alla Procura per i Minori

Compagne di classe spogliate con l'app "Bikinioff", studenti indagati

Sono rimasti sorpresi. Non pensavano di ritrovarsi in mezzo ad una vicenda più grande di loro e con un'accusa pesante da cui difendersi: quella di produzione di materiale pedopornografico. Alcuni studenti minori di una scuola media della provincia di Latina, a quanto pare due, sono indagati per aver utilizzato una applicazione sul telefono che si chiama Bikinioff con cui hanno spogliato alcune compagne di classe utilizzando delle foto prese dai profili social. L'App sta spopolando in particolare nelle scuole medie ed è un fenomeno che preoccupa gli esperti.

Come si intuisce anche dal nome l'applicazione dopo aver salvato alcune foto in costume, permette di ottenere un cambio dell'immagine senza veli. In questo caso su una chat di WhattsApp tra un gruppo di compagni di classe ma anche sui social sono finite le immagini di alcune ragazzine tra i 13 e i 14 anni. Gli scatti sono stati prodotti e in un secondo momento sono stati condivisi. Le immagini sono state pubblicate anche sui social e immediatamente sono scattati gli accertamenti della Procura per i Minori di Roma competente per i reati che riguardano gli under 18. La vicenda è venuta alla luce a seguito della denuncia presentata dalle parti offese.
I fatti risalgono allo scorso inverno e alla fine è stata aperta un'inchiesta. Il reato ipotizzato oltre a quello di produzione di materiale pedopornografico è quello di diffusione. L'applicazione è utilizzabile su Telegram tramite un bot di intelligenza artificiale permette la riproduzione di una persona nuda. La prima prova dell'applicazione è gratuita, poi diventa a pagamento. L'applicazione è nata in Francia e nel giro di poco tempo sono aumentati i casi in tutta Italia tra cui anche in provincia di Latina dove il fenomeno fino a pochi mesi fa era sconosciuto. I ragazzi pensavano che fosse un semplice scherzo, non si sono resi conto di aver commesso un reato penalmente rilevante e perseguibile su cui sono in corso accertamenti. Per chi è finito sulla chat e sui social senza veli, si è trattato di un grave abuso che può lasciare il segno in un'età estremamente difficile e delicata come quella dell'adolescenza.

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