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Il fatto

Indiano ucciso nel raid punitivo a Montello, condanne per oltre un secolo

Pena di 25 anni e sette mesi per Jwan Singh ritenuto il leader della spedizione. Per altri indiani è stato riconosciuto il concorso anomalo

Indiano ucciso nel raid punitivo a Montello, condanne  per oltre un secolo

L'aula alla lettura della sentenza era piena. Il presidente della Corte d'Assise Gian Luca Soana è uscito nel primo pomeriggio - poco prima delle 15 - dopo una camera di consiglio durata oltre tre ore. Ha letto il dispositivo per il feroce omicidio avvenuto un anno e mezzo fa a Borgo Montello in via Monfalcone, in un casolare di campagna, teatro prima di una festa per la nascita di un bambino e poi trasformato in un campo di battaglia. Sedie rotte, porte demolite e soprattutto sangue da tutte le parti. Il bilancio era stato di un morto Sumal Jagsheer e dieci feriti. L' omicidio era avvenuto a Borgo Montello un anno e mezzo fa. Gli imputati erano presenti in aula. Tra i banchi decine e decine di parenti che hanno atteso la sentenza.

La condanna più alta è arrivata nei confronti del leader del gruppo Jwan Singh, 25 anni e sette mesi per il presunto leader del gruppo, quello che gli investigatori della Squadra Mobile hanno definito in un modo: regista. La Corte d'Assise ha riconosciuto il concorso anomalo per tre imputati: Sohal Gurvinder, Singh Surjit e Singh Harinder, una prospettazione che sotto il profilo giuridico ha un precedente per alcuni imputati dell'omicidio di Matteo Vaccaro.

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