Giudiziaria
15.07.2023 - 22:00
È stato condannato a cinque anni e quattro mesi. E' la sentenza ne confronti di Mirko Antonelli, 35enne originario di Roccagorga: il 28 marzo del 2022 era stato arrestato dai Carabinieri di Sezze per una rapina e un sequestro di persona all'interno della farmacia Cataldi Tassoni di Sezze Scalo.
Per il presunto responsabile dei fatti, il pubblico ministero, Giuseppe Miliano, ha chiesto nove anni di reclusione, ma il collegio giudicante presieduto dal giudice Laura Morselli ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti che per Antonelli, processato con rito ordinario, la cui fedina penale è macchiata da altri precedenti specifici, hanno sicuramente pesato. Il suo legale, l'avvocato Sinuhe Luccone, aveva già cercato in fase di indagini preliminari, di porre l'accento sulla dinamica della ricostruzione e sui tempi. Antonelli però era stato fotografato alcuni minuti prima che entrasse in azione dal proprietario della farmacia.
Il titolare si era insospettito dal suo fare circospetto ed era stato riconosciuto anche grazie a dei tatuaggi sulle dita delle mani. Antonelli dopo l'arresto operato dagli uomini diretti dalla comandante Ilaria Somma, aveva anche condotto i carabinieri nel luogo dove aveva nascosto i vestiti di cui si era disfatto nella manciata di minuti intercorsi tra la rapina e la fuga verso la stazione ferroviaria.
Lui ha tentato di difendersi proclamandosi innocente e sostenuto di essere fuggito lungo i binari, perché era in possesso di alcune dosi di hashish e voleva sottrarsi al controllo degli investigatori ma resta il fatto che né l'arma, né i soldi sono stati ritrovati. La difesa annuncia ricorso in Corte d'Appello.
I fatti
L'uomo dopo essere entrato nella Farmacia di Sezze Scalo, verso le 19 in un breve lasso di tempo aveva colto tutti di sorpresa e, sfoderata una pistola, l'aveva puntata contro una cliente, che aveva strattonato. Aveva poi minacciato il farmacista intimandogli di consegnare l'incasso di 1.500 euro. Antonelli era fuggito via a piedi verso la stazione. I Carabinieri di Sezze, intuendo le possibili vie di fuga erano riusciti ad acciuffarlo a poca distanza dallo scalo ferroviario. Arrestato e portato in caserma, confessò, indicando anche dove aveva gettato gli abiti di cui si era disfatto. La confessione è avvenuta in assenza del suo legale, che ne chiese l'inutilizzabilità. Ieri in Tribunale il processo di primo grado si è definitivamente concluso.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione